Al Circo Massimo "grillino", il blues di Rudy Rotta

Al Circo Massimo "grillino", il blues di Rudy Rotta
Aderire alle iniziative di un movimento politico è, di solito, una questione che prescinde dalla passione per la musica. Alle volte, però, potrebbe essere il caso di aderire a...

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Aderire alle iniziative di un movimento politico è, di solito, una questione che prescinde dalla passione per la musica. Alle volte, però, potrebbe essere il caso di aderire a una iniziativa musicale al di là delle proprie convinzioni politiche. Domani sera, in fatti, nel Circo Massimo dove Beppe Grillo terrà la sua “tre giorni” del Movimento Cinque Stelle, salirà sul palco Rudy Rotta, uno dei più illustri bluesman italiani e che ha da sempre una enorme considerazione a livello internazionale.


Rudy non è un giovanotto. Ha 64 anni, e da tantissimo tempo esegue il suo blues con grande forza trascinante e il suo stile chitarristico graffiante. Mostri sacri come Peter Green, Allman Brothers, Brian Setzer, B.B. King e John Mayall sono soltanto alcuni dei musicisti con I quali Rudy ha collaborato o incrociato il suo percorso in concerti dove è stato invitato e dove ha avuto modo di raccogliere sempre grande testimonianza nei confronti della sua arte.

Ha iniziato a suonare all'età di 14 anni in Svizzera dove la famiglia era emigrata all'inizio degli anni Sessanta. A Verona iniziò la sua carriera e finalmente nel 1987 mise in piedi la sua band della quale, tra cambiamenti di formazione, è ancora frontman di grandissimo impatto.

Con la prematura scomparsa di Roberto Ciotti, il blues italiano ha indubbiamente perso un nome di punta. Ma è proprio grazie ad artisti come Rudy Rotta che questa musica può continuare a emozionare e a dimostrare che anche gli artisti italiani ne possono essere alfieri rappresentativi e di alto livello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero