Ad aprire lo squarcio nel cielo di carta è stato Tiziano Ferro, che in diretta tv, ospite di Fabio Fazio, ha chiesto risposte, ha chiesto certezze, ha chiesto azioni...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quello squarcio si è allargato piano piano, è diventato una crepa profonda che ha raggiunto a macchia d'olio altri artisti. Molti artisti. Da ieri si moltiplicano gli appelli sui social: da Laura Pausini a Fiorella Mannoia, da Ligabue ad Emma, da Gianna Nannini ad Alessandra Amoroso, passando per Frankie hi-nrg, Luca Barbarossa, Giorgia, Anna Tatangelo, Rosario Fiorello, Elisa. E ci sono anche Tosca, Francesca Michielin, Raphael Gualazzi, Annalisa, Mario Biondi e molti stanno via via aderendo. L' appello condiviso al governo è lo stesso per tutti, nel nome di #seiconnoi «perché nessuna voce resti inascoltata».
«Chiediamo ai nostri colleghi, a tutti professionisti dello spettacolo e a tutti quelli che come noi amano la musica l'arte e ogni forma di intrattenimento di unirsi in questo momento così delicato». «Ogni cosa ha il suo tempo ed oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c'è più, delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea. Domani però, nel rispetto di tutti, dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno - è l' appello che corre di post in post -. Stiamo parlando di musicisti, autori, dj, ballerini, operai, tecnici, lavoratori senza cassa integrazione, lavoratori occasionali. Di loro, della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo».
La richiesta è unanime: «sapere cosa accadrà ai lavoratori del mondo dell'intrattenimento; sapere quando potranno tornare a lavorare: definire il futuro dei prossimi eventi, senza dimenticare un trattamento economico e previdenziale dignitoso durante tutta la fase dell'emergenza». Una prima, parziale, risposta è arrivata dal sottosegretario del ministero di beni culturali e turismo Anna Laura Orrico. «Stiamo ragionando su tutta una serie di misure per coprire i lavoratori intermittenti che non siamo riusciti a tutelare con il decreto Cura Italia per l'enorme varietà il mondo della cultura. È molto complesso fare misure omogenee, ma siamo costantemente al lavoro».
Secondo il sottosegretario, «oltre alla Fase 2, ci sarà sicuramente una Fase 3.
Il Messaggero