Cecilia Bartoli pubblica un nuovo album che celebra la vita e la carriera del più famoso cantante lirico del 18esimo secolo: il castrato Farinelli. In uscita l'8...
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Contiene anche una nuova registrazione di “Alto Giove” dal Polifemo di Porpora, che evidenzia la capacità unica di Farinelli di sostenere lunghe frasi musicali e note incredibilmente acute. Cecilia è accompagnata dal Giardino Armonico guidato da Giovanni Antonini con i quali ha già collaborato per gli album Vivaldi e Sacrificium, entrambi vincitori del premio Grammy.
Molte arie incluse in questa nuova incisone furono scritte appositamente per Farinelli dai compositori che spesso realizzavano opere rivoluzionarie realizzate per la sua voce. Nel 1725, “Marc'Antonio e Cleopatra” di Hasse fu presentato per la prima volta vicino a Napoli con il ruolo di Cleopatra scritto per Farinelli. Esempio notevole dell'amore del pubblico per l'anti-realismo e la feticizzazione delle voci ermafrodite durante questo periodo, una cantante più anziana, Vittoria Tesi, interpretava il ruolo di Marc'Antonio.
Questa celebrazione della fluidità del genere sessuale unitamente alle relative dinamiche di potere vengono portate alla ribalta dalla Bartoli in questo nuovo progetto. Farinelli, nato con il nome di Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi nel 1705, è considerato uno dei più grandi cantanti della storia dell'opera e una “rock star” autentica della società barocca illuminata.
Castrato a 12 anni, la fama di Farinelli crebbe esponenzialmente durante la sua adolescenza e divenne noto in Italia come “Il Cantante dei Re”. Seguirono spettacoli nelle corti reali d'Europa. La carriera di Farinelli si concluse con due decenni impegnati alla corte spagnola. Cecilia Bartoli ha voluto portare alla luce la musica di uno dei nomi più famosi dell'opera spogliandola da alcuni stereotipi in merito al sesso e al genere nell'esecuzione storica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero