Calendario Lavazza, ecco il 2023 "Open" secondo Alex Prager

La cantante Levante in occasione della presentazione del calendario Lavazza 2023 alla Triennale di Milano
Levante ne è golosa, appena può se ne fa uno. Alex impazzisce per l’espresso o il cappuccino. Vivono su fronti opposti degli Oceani e si sono trovate a...

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Levante ne è golosa, appena può se ne fa uno. Alex impazzisce per l’espresso o il cappuccino. Vivono su fronti opposti degli Oceani e si sono trovate a Hollywood: la cantante italiana, la fotografa californiana. A unirle, oltre a tante tazzine di caffè, un progetto: il nuovo Calendario Lavazza.

Tena di quest’anno è “YES! We're Open”. Che cosa significa “open” per la fotografa Alex Prager, che prende il testimone del Calendario da nomi come Helmut Newton, David LaChapelle, Steve McCurry, in tempi più recenti Emmanuel Lubezki? «Open significa trovare il modo di apprezzarci per chi siamo, riuscire a entrare in contatto con l’altro, riconoscendo l’unicità di ognuno di noi, perché siamo tutti diversi, veniamo da vite e storie differenti, ed è importante avere la voglia la possibilità di esplorarci».

Sul tavolo 2023, quindi, si trovavano da affrontare diversità e inclusività. Ci hanno messo mano e idee il direttore creativo Michele Mariani e l’agenzia Armando Testa, che con Lavazza lavora dai tempi della Carmencita di Carosello e del «Più lo mandi giù e più ti tira su» di Nino Manfredi. Per svolgere quindi il tema in immagini, è stata così scelta la Prager, fotografa in procinto di inaugurare una nuova mostra a New York, ma anche autrice cinematografica di alcuni cortometraggi come Touch of Evil con divi hollywoodiani – da Jessica Chastain a Ryan Gosling – in versione perfida.

In questo caso invece gli scatti hanno una allegria iperrealista che accompagna lungo i mesi l’idea del bar come luogo d’incontro.

Alcune foto sono dense di persone, tutte insieme sorridenti (e senza mascherine, of course: stanno per bere il loro caffè): «Dopo il Covid e i lockdown la gente apprezza il fatto di stare insieme, c’è una urgenza di legami umani», dice l’autrice. In questi gruppi, in particolare nella densissima copertina, «ci sono anche mia mamma, i miei amici e vicini, tante persone che conosco». Mentre altri mesi sono raffigurati da close up, talvolta strettissimi.

In uno di questi, Settembre, appare Levante in versione ancora scura. Senza cioè i capelli rossi, e la lingerie verde sotto trasparenze nere, con cui si è presentata a chiudere cantando la serata Lavazza.

Al di là del glamour, resta comunque il fatto che, come dice Mariani, «questo calendario è uno specchio attento della società, ne segue i cambiamenti». E aggiunge Francesca Lavazza, board member del Gruppo, «il caffè è stato il prpimo social network, un luogo dove si sviluppano progetti, fanno incontri». Dove l’inclusione viene servita con la tazzina.

Al calendario si è aggiunta poi nella serata la presentazione del libro YES! We're Open che ripercorre 10 anni di calendari dediti alla sostenibilità, con la prefazione del premio Nobel Muhammad Yunnus, interviste di Mario Calabresi, la creatività grafica di Fabio Novembre e una copertina creata dall’artista Emilio Isgrò.

 

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Il Messaggero