(di Costanza Ignazzi) «La felicità? Ci sto lavorando». Sorride Federico Braschi, che sta per presentare a...
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«La felicità? Ci sto lavorando». Sorride Federico Braschi, che sta per presentare a Roma l'ultimo singolo: "Felici", appunto. Nel video in salsa anni Ottanta firmato da Federico Circosta spuntano tute acetate e telefoni a gettoni, e il testo parla di reunion con gli amici del liceo. «È partito tutto da una serie di messaggi con un gruppo di amici che non sentivo da tempo - racconta il cantautore - da lì è partita una riflessione su cosa abbiamo realizzato nella vita, le cose che abbiamo fatto, quelle che volevamo fare».
Braschi, il nuovo singolo "Felici" in radio: poi il live a Roma al Wishlist Club
Una sorta di nostalgia che pervade i testi del giovanissimo cantautore (28 anni): Braschi è il tipo che in estate invece del classico "tormentone" lancia un singolo che parla di inverno, di camino acceso, dei «genitori che stanno invecchiando» ("Il cuore degli altri" ndr). È anche il tipo che, due anni fa, involontariamente si è ritrovato al centro di una polemica per la canzone presentata a Sanremo giovani sulle storie degli immigrati, polemica recentemente rilanciata sui social. «Penso che le canzoni non debbano per forza far arrivare a delle conclusioni, se ti danno input per qualche pensiero va già bene così», spiega Braschi.
C'è chi lo associa ai grandi nomi di cantautori italiani, chi all'indie e chi al pop: ma lui, a farsi etichettare, non ci sta. «Io tento di scrivere delle canzoni nella maniera più pura e onesta possibile, poi ho poca percezione del contenitore in cui vanno a finire. Cerco di dare tutto nella prima fase, nella scrittura e nella produzione dei pezzi». Quest'anno sarà a Sanremo, non per il festival ma per il Club Tenco, ma sul palco dell'Ariston tornerebbe: «È stata una delle esperienze più forte che ho fatto negli ultimi anni». Un talent, invece, mai: «Il mio scopo è rendere importanti i messaggi e le parole, un talent non ti allena a questo. Piuttosto apro una gelateria biologica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero