Botanica: dalla musica ai libri, il progetto che fonde arte e natura

Botanica: dalla musica ai libri, il progetto che fonde arte e natura
«Per uno scienziato puro la coincidenza non esiste, ma per quanto mi riguarda posso dire che nel mio coinvolgimento in questo progetto il caso ha giocato un ruolo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Per uno scienziato puro la coincidenza non esiste, ma per quanto mi riguarda posso dire che nel mio coinvolgimento in questo progetto il caso ha giocato un ruolo determinante». Lo scienziato che parla del caso è Stefano Mancuso, una delle massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, docente universitario a Firenze, membro dell'Accademia dei Georgofili, inserito dal «New Yorker» nella lista dei 20 italiani destinati a cambiarci la vita. Il progetto in questione è invece «Botanica» la nuova avventura dei Deproducers, il collettivo musicale composto da Vittorio Cosma, Riccardo Sinigallia, Max Casacci, Gianni Maroccolo che già qualche anno fa aveva realizzato «Planetario», un «concept» che fondeva la musica con l'astrofisica.


Ora è la volta del connubio tra intuizioni musicali e il mondo vegetale. «La neurobiologia vegetale nasce nel 2005 e studia le piante dal punto di vista cognitivo, quindi la loro capacità di avere funzioni simili a quelle del cervello senza avere il cervello» spiega Mancuso. E il caso? «Vittorio Cosma ed io abbiamo partecipato a un convegno qualche tempo fa. All'epoca io ancora non lo conoscevo. A un certo punto mi sono allontanato dalla sala e, attraverso un monitor ho sentito Vittorio che diceva che stava pensando a un progetto dedicato alle piante e che avrebbe avuto piacere di lavorare con me che, a mia volta, da qualche tempo coltivavo l'idea di utilizzare il teatro a fini divulgativi».

Con la partecipazione di Aboca, è nato così «Botanica», un progetto nato attorno all'idea di raccontare con suoni, musica e parole il mondo vegetale, per spiegare, come dice Mancuso, che «le piante sono esseri viventi molto più complessi di quanto generalmente si sappia». Il 21 marzo esce l'album, undici tracce in cui su un tessuto musicale etereo, di ispirazione «Ambient», si innestano i testi, affidati alla voce di Riccardo Sinigallia, di cui è co autore il professor Mancuso, che, raccontando i complessi meccanismi dell'universo vegetale, finiscono per offrire una chiave di lettura per il mondo che ci circonda. Sempre il 21 marzo, a Roma, all'Auditorium Parco della Musica, comincerà anche il tour che toccherà il 22 aprile Genova, al Supernova Festival, il 26 maggio il Mart di Rovereto, il tre giugno il festival del Cammino di Francesco a San Sepolcro (AR), il 22 luglio il MusArt Festival di Firenze, il 15 settembre Pordenone, nell'ambito di Pordenonelegge.


Dal vivo, come accadeva in «Planetario», la musica sarà accompagnata da immagini e soluzioni grafiche: tra un brano e l'altro, ci saranno anche gli interventi del professor Mancuso, in un esperimento di divulgazione «sound & vision». «Purtroppo in Italia lo scienziato che fa divulgazione viene guardato con sospetto, al contrario di quanto accade all'estero, per esempio in Inghilterra. Per quanto mi riguarda sono convinto della necessità della divulgazione. Il modo in cui la musica e i miei testi si sono conciliati mi ha sorpreso - racconta Mancuso - Sono uno che parla molto, ho bombardato di informazioni i musicisti e la molla è scattata quando ho spiegato che le piante funzionano a moduli. Proprio come certa musica, basta pensare al rapporto che esiste tra Bach e la matematica. Così anche la musica di 'Botanicà è stata costruita con una struttura modulare. Ma nella musica dei Deproducers non c'è niente di casuale: ogni pezzo è nato seguendo un concetto elaborato insieme».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero