Bologna, violini d'autore in mostra prendono vita sulle musiche di Astor Piazzolla

Bologna, violini d'autore in mostra prendono vita sulle musiche di Astor Piazzolla
La ricerca del bello si sposa con la raffinatezza del suono, forme e colori animano il pensiero e appagano il senso estetico mentre gli archi accarezzano le corde e gli strumenti...

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La ricerca del bello si sposa con la raffinatezza del suono, forme e colori animano il pensiero e appagano il senso estetico mentre gli archi accarezzano le corde e gli strumenti prendono vita in una danza di armonie meravigliose. È la grande professionalità della maestra liutaia Ezia Di Labio a creare la magia, con i suoi strumenti musicali fatti a regola d'arte che incontrano l'estro libero e graffiante di creativi e personalità del mondo della cultura, nomi di peso che segnano con gusto e ricercatezza violini, viole e voloncelli pronti a fondersi in un'orchestra perfetta.


"Violino d'autore" è il titolo della mostra che dal 30 gennaio alle 18, e fino all'8 febbraio, aprirà i battenti a Bologna, presso il teatro comunale, e che sabato (ore 21,30) animerà una serata sulle musiche di Astor Piazzolla. È un ritorno, per la verità, di un lungo lavoro di creazione ed esposizione che è partito nel cuore e nella mente di questa eclettica liutaia bolognese nel 2004 e che ha toccato oltre 20 tappe in tutta Italia e in Europa.
«L'idea mi venne quando recuperai dell'ottimo legno dalla soffitta di un vecchio liutaio», spiega la Di Labio. «Aveva leggere imperfezioni, ma era perfettamente stagionato e pronto all'uso». Così iniziò il duro lavoro per la realizzazione degli strumenti, nel suo laboratorio. Quindi la ricerca degli artisti che li personalizzassero. E i nomi che hanno aderito sono i più vari, in un mix interessantissimo di nuove talenti e firme affermate e di alto calibro.

Alla mostra di Bologna verranno esposti più di venti strumenti d'autore. Ci sarà il "Quartetto A in DOnne", con gli interventi artistici di Laurie Anderson, Lina Sastri, Bibi Trabucchi e Giosetta Fioroni; il "Quartetto B", che propone le creatività di Alessandro Mendini, Anna Gili, Maria Christina Hamel, George Sowden e Nathalie du Pasquier; poi c'è la sezione degli strumenti singoli, "firmati" da nomi del calibro di Ugo Nespolo, Tonino Guerra, Gianni Berengo Gardin, Emanuele Luzzati, Alerssandro Bergonzoni; e ancora, Lorenzo Mattotti, Laurie Anderson, Zhang Enli, Adriana Calcanhotto, Gianni Ronco, Zaida Del Rio, Zhang Jinhui, Mauro Bellei e Filos. Al concerto di sabato, parteciperanno il violinista Alessandro Quarta e il pianista Giuseppe Magagnino. Saranno "messi alla prova" diversi pezzi esposti alla mostra, armonizzando i singoli brani scelti con le capacità espressive e la forza estetica di ciascuno strumento.


Il tutto dando libero sfogo a un programma che passerà dalle grandi composizioni di Piazzolla al jazz che ha segnato in maniera trasversale l'evoluzione della cultura afroamericana, fino alla migliore musica classica.
«Costruisco violini e mi piace pensare che si faccia buona musica con i miei strumenti"» dice la Di Labio, che si è formata con il maestro Otello Bignami. «Seguo le regole più ferree della migliore tradizione di liuteria della scuola bolognese», aggiunge, «senza modificare in nessun modo forma e acustica, ma con il desiderio e la necessità di contaminare l'antica e immutabile liuteria con le mutevoli e molteplici espressioni dell'Arte». Come dire: perfezione nel solco della tradizione e modernità nelle sperimentazioni estetiche e nelle esecuzioni. Una formula, sotto tutti i profili, stimolante e vincente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero