Birra artigianale e indipendente: arriva il “marchio garanzia”

Birra artigianale e indipendente: arriva il “marchio garanzia”
Arriva in Italia il marchio che certifica artigianalità e indipendenza del birrificio e della birra: a lanciarlo è Unionbirrai, associazione di categoria dei...

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Arriva in Italia il marchio che certifica artigianalità e indipendenza del birrificio e della birra: a lanciarlo è Unionbirrai, associazione di categoria dei birrifici indipendenti italiani, che presenterà la novità a EurHop, il Salone internazionale della birra artigianale, in programma a Roma da ieri fino al 14 ottobre. 


Gli scaffali dei supermarket negli ultimi anni si sono riempiti di birre cosiddette “crafty”, prodotti industriali che cercano di emulare – nella veste, nella comunicazione e nelle ricette – le birre artigianali autentiche. «Ecco perché - spiega Vittorio Ferraris, presidente di Unionbirrai – oggi diventa indispensabile individuare un marchio di riconoscibilità che tuteli sia il settore produttivo artigianale, sia i consumatori». Il marchio, quindi, vuole essere uno strumento di orientamento e chiarezza per sapere se il prodotto che si vuole acquistare è davvero artigianale e realizzato rispettando tutti i parametri necessari affinché possa considerarsi tale. Il marchio, sul quale è apposta la dicitura “Indipendente e Artigianale”, verrà rilasciato esclusivamente ai birrifici che rispettano tutti i parametri previsti dalla legge. Secondo la normativa in vigore, infatti, la birra può definirsi artigianale solo se prodotta da birrifici indipendenti, sia dal punto di vista legale che economico, la cui produzione non superi i 200mila ettolitri l’anno. La birra, inoltre, non deve essere pastorizzata né microfiltrata. 

Il marchio, che è stato registrato lo scorso 5 ottobre, verrà rilasciato da Unionbirrai e potrà essere revocato in caso di abusi o violazioni in caso a ispezioni e verifiche di conformità. «L’Italia è tra i primi Paesi nel mondo ad adottare strumenti di tutela e salvaguardia come questo: in Europa, infatti, soltanto Regno Unito e Irlanda si sono già mossi in questo senso, seguendo l’esempio di Australia e Usa», conclude Ferraris. 


Questa iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Unionbirrai a tutela del settore brassicolo artigianale. Su un portale collegato al sito dell’Associazione (www.unionbirrai.it), si potranno consultare tutte le informazioni utili al consumatore: dalla black liste dei produttori “crafty”, fino ai casi di comunicazione falsata.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero