Autoreggenti velate, tacco dodici, due pezzi di pizzo e merletti, ma anche frustini di pelle, guantini sexy e, ovviamente, un’immancabile frangetta su una nuvola di boccoli...
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Cuore del percorso espositivo, il materiale personale della Page donato ad un amico alla sua morte: 55 immagini originali e tutte provenienti dalla collezione di Michael Fornitz e, in aggiunta, 20 fotografie delle quali è stata realizzata la prima tiratura limitata. Patrocinata dal Comune di Bologna e dalla Fondazione Cineteca di Bologna, la mostra espone foto per lo più inedite, che svelano una giovane Page a suo agio di fronte alla camera (anche prima di iniziare a posare professionalmente), sempre attenta e alla continua ricerca di dettagli personali che, di fatto, la resero molto più che una semplice pin-up.
Quello che si vede negli spazi di via Santa Margherita 10 è piuttosto il percorso compiuto da una ragazza da poster, per riuscire a diventare una vera e propria icona di un’epoca. Perché molto presto, della Bettie di Nashville, che conduce la classica vita della “ragazza della porta accanto”, rimane ben poco. Dopo il divorzio da giovanissima, la Page si trasferisce a New York, dove viene notata dall’avido fotografo Jerry Tibbs. E’ con lui che realizza il primo book per tentare la carriera da modella. Poi arriva il cambio del look e il taglio di quella famosa frangetta che avrebbe aperto a Bettie le porte del mondo della celebrità, prima come pin-up, poi come volto del bondage, grazie alle foto dei fratelli Klaw, Irving e Paula, che mostravano una Page in lingerie e tacchi alti alle prese con scene di sottomissione e dominazione. Immagini che presto sarebbero diventate le più iconiche e richieste di una famosissima Bettie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero