Jean Paul Belmondo si racconta Road movie con il figlio sui set storici

Jean Paul Belmondo si racconta Road movie con il figlio sui set storici
Sugli Champs-Elysees con Jean Seberg in una scena di "All'ultimo respiro" di Jean-Luc Godard del 1960, o a Roma nei panni di un giovane intellettuale comunista per "La...

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Sugli Champs-Elysees con Jean Seberg in una scena di "All'ultimo respiro" di Jean-Luc Godard del 1960, o a Roma nei panni di un giovane intellettuale comunista per "La ciociara" di Vittorio de Sica, fino in Brasile ne "L'uomo di Rio" (1965) di Philippe de Broca.


Tutta la vita e la carriera di Jean-Paul Belmondo, 81 anni, è raccontata in prima persona dalla star del cinema francese in un road-movie documentario in compagnia del figlio Paul, con la regia di Regis Mardon. Le riprese sui set mitici dei suoi film, tra Francia, Monaco, Italia, Algeria e America, cominciano a maggio e un riassunto di 80 minuti andrà in onda sul canale privato Tf1 l'anno prossimo. È la prima volta che Bebel (così si fa chiamare l'attore cult della Nouvelle Vague, per sottolineare il suo stile stravagante e canzonatorio, in opposizione al seduttore tenebroso Alain Delon), classe 1933, un'ottantina di film all'attivo e Palma d'Oro alla carriera a Cannes nel 2011, si confida, da padre a figlio, davanti alla telecamera: i film, gli amori, 50 anni di carriera nel cinema e l'incontro con i grandi registi del XX/o secolo, da Godard, a Resnais, e Carnè, Chabrol, Truffaut, Melville, Lattuada, De Sica. «Questi scambi senza tabù sono sinceri, spontanei - dice il produttore, Cyril Viguier - È un momento inedito, eccezionale».



La sceneggiatura. Il viaggio comincia a Rio de Janeiro con "L'uomo di Rio", dove tra rocambolesche peripezie Jean-Paul, nei panni del soldato Adrian, era partito alla ricerca della fidanzata Agnes (Francoise Dorleac). Fa poi tappa a Parigi, sui passi di "Fino all'ultimo respiro" e "Pierrot le fou" (Il bandito delle undici) di Godard, e "Il poliziotto della brigata criminale" di Henri Verneuil, passando per Nizza con 'Joyeuses Paques' di Georges Lautner con Sophie Marceau. Quindi Monaco dove Belmondo ha giocato nella squadra di calcio dei 'Polymusclès' diventata oggi il 'Variety Club' e Roma con i souvenir de "Il piccione di piazza San Marco" di Lautner (1980), "La ciociara" di De Sica e "La viaccia" di Mauro Bolognini (1961).



L'incontro con Laura Antonelli. Del periodo italiano fa parte anche l'incontro con l'attrice Laura Antonelli con la quale Belmondo ha avuto una relazione durata sette anni. C'è infine l'Algeria per ricordare le sue origini: suo padre era uno scultore francese nato nell'allora Algeria francese da genitori italiani. Belmondo iniziò il suo apprendistato di attore in teatro, per il quale ha recitato in classici come L'avaro di Molière e Cyrano de Bergerac di Rostand. L'esordio cinematografico avvenne nel 1956 con il cortometraggio Molière di Norbert Tildian. L'ultima sua apparizione in un film è del 2008, in 'Un homme et son chien' di Francis Huster. Nel 2001 è stato colpito da un ictus e per molti anni non è più apparso in pubblico. Si è sposato due volte, con la ballerina Elodie Constantin e con Natty Tardivel. Recentemente ha avuto una relazione tormentata con l'ex modella di Playboy, Barbara Gandolfi.
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Il Messaggero