Ara Pacis, la famiglia di Augusto riunita grazie alla Fondazione Sorgente

I gessi della famiglia di Augusto all'Ara Pacis
La famiglia dell'imperatore Augusto torna finalmente a riunirsi dopo 2.000 anni e lo fa grazie alla Fondazione Sorgente Group che ha donato al Museo dell'Ara Pacis i...

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La famiglia dell'imperatore Augusto torna finalmente a riunirsi dopo 2.000 anni e lo fa grazie alla Fondazione Sorgente Group che ha donato al Museo dell'Ara Pacis i calchi in gesso dei ritratti della Gens Giulio Claudia di sua proprietà. I busti sono entrati a far parte del nuovo allestimento del museo, promosso da Roma Capitale,

sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali Zètema
Progetto Cultura, ed andranno a completare la serie già esposta dal 2006.

Il progetto, voluto dalla vicepresidente della Fondazione, Paola Mainetti, è stato coordinato dalla curatrice per l'archeologia della Fondazione, Valentina Nicolucci, con la direzione scientifica della Sovrintendenza. La
serie già presente nel Museo viene dunque completata con sei nuovi calchi: si inizia con Marcello, il nipote preferito di Augusto, assente dalla sequenza dei volti Imperiali del Museo; si prosegue con i ritratti di Gaio e Lucio Cesari ed i volti di Antonia Minore, Germanico è Gaio adulto.

«Voglio ringraziare la Fondazione Sorgente perché insieme ai funzionari della sovrintendenza si è creato un dialogo importante che ha reso possibile un'offerta culturale molto particolare» ha sottolineato Claudio Parisi
Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, presentando il nuovo allestimento. Il presidente della Fondazione, Walter Mainetti, ha assicurato che «continueremo nella ricerca di questi oggetti, continueremo a farne i calchi e continueremo ad implementare questa collezione. Speriamo di trovarne presto altri».
L'iniziativa ha trovato l'apprezzamento anche del vicesindaco di Roma ed assessore alla Cultura, Luca Bergamo, secondo cui «è molto importante quando il collezionismo sa mettersi a servizio di una comunità. Quando avviene è
una cosa da riconoscere ed apprezzare e di cui essere grati».

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Il Messaggero