L’aveva detto in sede di presentazione: «Abbattiamo un muro». E il muro è crollato. Ancora prima della messa in onda televisiva, in programma...
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Così ora l’Executive Vice President Programming Sky Italia, Andrea Scrosati, classe 1972, romano, che appunto mirava ad abbattere i muri di divisione tra televisione e cinema, è più che soddisfatto: «E’ un’altra scommessa vinta, ma il fatto va molto al di là del successo nei cinema che pure è rimarcabile visto che in sala c’erano titoli di tutto, rispetto da Thor all’omaggio a Miyazaki e che il biglietto costava fino a 10 euro»
Qual è allora la scommessa vinta?
«Il fatto sostanziale è che sono accorsi al cinema a vedere un film che dopo due giorni arriva in tv. Una rivoluzione. Soprattutto se si pensa che di solito ci sono i limiti commerciali per cui, per esempio, anche un prodotto di alto livello che viene proiettato in anteprima nei cinema deve poi aspettare mesi per arrivare in tv. Ed è un danno per tutti».
Perché?
«Perché come ha dimostrato questo esperimento, ci guadagnano tutti: chi fa la serie tv perché si producono incassi che prima semplicemente non esistevano; la televisione che la manda in onda perché è una formidabile operazione di marketing anche per i social media; gli esercenti perché si riempiono sale in giorni di magra in periodi poi non particolarmente floridi. E allora forse dobbiamo davvero abbattere il muro e superare i recinti che dividono cinema e televisione. È nei momenti di difficoltà che si aprono le vere opportunità ma solo se si esce dai recinti».
Come? Qual è la prossima frontiera?
«L’industria deve pensare contemporaneamente alla televisione e al cinema.
Il Messaggero