«Io parlo tante lingue, ma nessuna bene; faccio tante cose, ma nessuna bene. Sono fatto così, per me non c'è un colore dominante». Alvaro Soler...
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Del singolo, presentato qui anche in remix con Flo Rida e l'ex Violetta Tini Stoessel, l'album conserva molto dello spirito ironico, scanzonato e danzante. Uno stile declinato in brani dal piglio latin urban come “Histerico” e “Au au au” o più tradizionali come “Ella” e “Veneno”: «C'è stata un'evoluzione naturale - ha spiegato Soler - Il primo album era un esperimento, con quello abbiamo messo le fondamenta di un'estetica, con questo costruiamo la casa».
Per questo il cantante reputa più mature le nuove tredici tracce, specie a livello lirico. Come la canzone-manifesto “Puebla”, ispirata in parte all'omonima città messicana, che non ha però mai visitato: «Volevo prendere una città come esempio per dire che ognuno ha un luogo dove si sente a casa. Quando una persona esce dal suo paese si porta dietro le tradizioni, sono parte del suo carattere, e condividerle è bello e gioioso. Questo è il mar de colores di cui parlo».
Di ritmo latino in ritmo latino, Soler celebra le diversità culturali, gioca con autoironia e professa il vivere con lentezza e semplicità, come nell'inno all'amore a passo d'uomo “Te quiero lento”: «Per me è anche una riflessione sulla mia vita dopo il successo». Nino perdido, che spicca come unica ballad pianistica, offre un differente spunto autobiografico: «Quando sono andato a Berlino, mia mamma mi diceva che gli mancava il fatto che suonassi il pianoforte a casa: l'ho scritta apposta per i miei».
Si tratta di uno dei rari momenti malinconici in un album altrimenti solare: «Il mio lavoro è tirare su il morale, abbiamo già tanti problemi nella vita!». Come le turbolenze politiche nella sua Catalogna: «Non mi esprimo sulla situazione, ma penso che sia un peccato se qualcuno vuole separarsi, il mio obiettivo è unire: ho visto i miei nonni, che vivono da sempre a Barcellona, spaventati all'idea di scendere per strada, e questo non va bene in una città sviluppata e moderna».
Stasera Soler sarà all'Arena di Verona per RTL Power Hits Estate, quindi tornerà a Napoli, Milano e Roma il 15, 16 e 17 settembre per tre incontri in-store. Intanto lo spagnolo pensa a un nuovo live, che approderà il 9 maggio al Forum di Assago: «Sarà uno show grande, mi divertirò a disegnare da capo il palco: vorrei portare molti musicisti, almeno 9 o 10, tra cui gli ottoni che sono molto presenti nel nuovo disco». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero