Affascinato da un’opera di Antonello da Messina, conquistato già in passato da Antonio Canova - nel 2012 si è “mimetizzato” nella sala di...
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Ad ammirare il maestro del “camouflage”, capace con l’uso di più tecniche di “fondersi” con l’ambiente, il ministro dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese Li Bin e, sempre per l’ambasciata, Xu Rong, responsabile ufficio eventi. Presente anche Andrea Canapa, responsabile sede romana Fondazione Italia Cina. Non sono mancati Antonella Centra, Nadia Kerwak, Piercarlo Crachi, Raffaella Buccellati, Gianluca Scalfi. Circa duecento gli invitati per la serata blindata, aperta dalla performance e seguita da un cocktail. Tra gli ospiti, nomi noti del mondo dell’arte, della moda e dell’imprenditoria. Liu Bolin si è “mimetizzato” nella sala dei capolavori di Caravaggio, diventando visivamente parte dello spazio, grazie all’unione di pittura, fotografia e arti plastiche. La preparazione della performance è iniziata al mattino, dalle 19 gli invitati hanno potuto ammirarne le ultime fasi, ossia la pittura sulle mani e sul viso dell’artista fino a creare l’illusione della sua fusione con l’“orizzonte”. «Amo l’arte di Caravaggio - ha affermato Liu Bolin - e l’ambiente in cui sono esposte le sue opere mi permette di trasmettere, con il mio lavoro, la ricchezza dell’intero museo». In sala anche esponenti della galleria Boxart, con cui Liu Bolin collabora da anni. Nel corso del tempo, l’artista ha eseguito molti lavori in Italia e a Roma. Alcune opere realizzate nella Capitale, grazie alla collaborazione con Arthemisia e Boxart, sono oggetto di una mostra diffusa nelle boutique del centro storico, visitabile fino a domenica. La serata, ieri, si è conclusa con brindisi tra i numerosi tesori del museo, con gli ospiti ben lieti di poterli ammirare in orario straordinario, in un’occasione di festa all’insegna dell’arte e della sua storia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero