Il suo inno all'amore è alla seconda tappa, anzi, volume. «Un amore totale, in senso alto: quello che ti fa venire voglia di fare le cose e vedere una...
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Dei talent continua a non dire bene: «Sfornano dei tuttologi, non degli artisti. Da quei programmi escono fuori dei prodotti, mentre gli artisti sono una cosa diversa. Oggi essere un artista significa anche raccogliere molti like, il che vuol dire tutto e niente. Magari fai una canzone di successo e poi passi a presentare o vai a fare l'Isola dei Famosi. Ecco, queste sono cose che non appartengono alle persone della mia generazione». Per Britti, chi esce da programmi come “Amici” e “Xfactor”, vive nell'illusione di essere un artista, anche se spesso non è così: «Quando vedi un cantante in un talent, questo è in un contesto televisivo che ti colpisce. Poi, fuori di lì, se lo prendi davanti ad un pianoforte ed un microfono, senza il pubblico e le luci, si smonta. E' come veder ele modelle struccate». Qualcuno, però, lo salva: «In 20 anni di talent qualche nome buono è stato prodotto, penso ad Emma, Alessandra Amoroso, Marco Mengoni e in parte Giusy Ferreri. Ecco, loro hanno talento, e penso che si sarebbero fatti notare lo stesso».
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Il Messaggero