«Quella di Beckett è una scrittura magica, ideata per essere agita in scena. Se in un primo momento appare fatta solo di frasi sospese, senza aderenza alla vita,...
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Vladimiro (Didi) ed Estragone (Gogo) attendono su una desolata strada di campagna un fantomatico “Signor Godot”. Godot non appare mai sulla scena e nulla si sa sul suo conto. Intanto il tempo trascorre nell’attesa. Godot si limita a mandare un ragazzo dai due vagabondi, che ripete come Godot “oggi non verrà, verrà domani”. L’arrivo di altri due personaggi, Pozzo e Lucky, modifica impercettibilmente la prossemica sul palcoscenico.
«Aspettando Godot - precisa il regista - è un'opera teatrale imprescindibile. Un testo che tengo sul comodino e con cui volevo confrontarmi da tempo. La molla è stata il forte senso di attualità che vi si riscontra: Beckett descrive due coppie perse in un universo disperato, che mi hanno ricordato la condizione che vivono oggi le generazioni tra i 18 e 45 anni. La totale mancanza di punti di riferimento ci accomuna tutti. Motivo per cui i miei interpreti hanno 35-40 anni: non sono anziani come prevede il testo originario». In scena ci sono Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro e Antonio Tintis, i costumi sono di Marzia Paparini, mentre le scenografie sono di Alberto Favretto.
Teatro dei Conciatori
dal 24 al 29 gennaio
Via dei conciatori, 5
Tel. 06.45448982
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Il Messaggero