«Oggi sono in grado di lavorare, fino a poco tempo fa no. Ora sto meglio, ma cinque emorragie cerebrali non passano senza lasciare il segno. Ho perso parte della memoria...
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«È un'avventura che mi stuzzica», dice la D'Eusanio a “Spy”. «Perché sono curiosa di natura, tanto che ho fatto anche un provino per “Celebrity Masterchef”. Poi non mi hanno preso». La conduttrice è amareggiata per come è stata trattata dalla tv, e in particolare dalla Rai. «Quando torni dalla morte dopo il coma, impari a non perdere tempo nell'inutile chiacchiericcio, ma sono certa di aver dato molto di più di quello che ho ricevuto soprattutto dalla Rai. Ancora oggi persiste un veto alla mia presenza nelle trasmissioni della Tv di Stato. E pensare che alla Rai ho dato molto e ricevuto molto poco, anche economicamente» . E alla fine Alda D'Eusanio confessa di essere rimasta ancora legata alla memoria del marito, il sociologo Alberto Statera, scomparso nel 1999. «Lo amo più di prima e la mia non è fede o follia. Sono una donna di dolore. E di dolore si può vivere, non si muore soltanto» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero