Emozione e nostalgia per il film di Luca Manfredi che ricorda Alberto Sordi

Emozione e nostalgia per il film di Luca Manfredi che ricorda Alberto Sordi
«Come mio padre, anche Sordi ha fatto la storia del cinema italiano». A cento anni dalla nascita dell’indimenticabile interprete de “Il Marchese del...

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«Come mio padre, anche Sordi ha fatto la storia del cinema italiano». A cento anni dalla nascita dell’indimenticabile interprete de “Il Marchese del Grillo”, Luca Manfredi celebra il grande attore romano. E lo fa con la proiezione, a viale Mazzini, della sua ultima fatica: “Permette? Alberto Sordi”. Sul giardino antistante lo stabile viavai del cast stellare. Ecco Edoardo Pesce, in gilet celeste su giacca di velluto molto casual. In elegante completo pantalone chiaro Pia Lanciotti, che saluta i colleghi di fiction Alberto Paradossi e Paola Tiziana Cruciani, in lunga blusa rossa su ampi pantaloni neri.

 

Non mancano all’appello della ribalta Luisa Ricci, in giacca a pois chiari Michela Giraud, Paolo Giangrasso, Martina Galletta, in lungo floreale, e Francesco Foti, in impeccabile completo scuro su cravatta grigia. Catalizzano l’attenzione il trio delle Ladyvette in completo pantalone azzurro, ciclamino e beige. Molto smart Sara Cardinaletti, con jeans attillati e top chiaro con ombelico a vista. E ancora la simpatica Lucianna De Falco. Tutti a commentare la trama che racconta gli esordi, le amicizie, gli amori e i tanti aneddoti della vita di Sordi negli anni del debutto nel mondo dello spettacolo.
Espulso da giovanissimo dall’Accademia di Recitazione dei Filodrammatici a Milano, per via della incorreggibile parlata romana, l’attore non si arrende e, tornato a Roma, riesce a diventare l’inconfondibile voce di Oliver Hardy, si fa notare sui palcoscenici del varietà e alla radio, con il personaggio di Mario Pio. «In quegli anni - prosegue Manfredi - stringe un’amicizia destinata a durare nel tempo con il giovane Federico Fellini, che da lì a poco lo dirigerà ne “Lo Sceicco Bianco” e ”I Vitelloni“: sua la pernacchia più celebre del cinema italiano».

Poi si innamora dell’attrice e doppiatrice Andreina Pagnani e raggiunge il trionfo con Nando Moriconi di “Un americano a Roma”. Ed é davvero travolgente vedere sullo schermo una vita così intensa di avventure e successi. «Ho conosciuto Sordi a casa mia - conclude Manfredi - mentre stava ripassando assieme a mio padre il copione di ”Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”. Quando a tavola gli fu poi chiesto perché non si sposasse disse la celebre frase: “E che mi vado a mettere un’estranea in casa?». Commozione tra poltroncine e tanti applausi. E il ricordo resta indelebile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero