Lunedì saranno celebrati in Campidoglio i 100 anni dalla nascita di Alberto Sordi, il più amato degli attori italiani. Venti anni prima il sindaco Rutelli proprio il...
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Walter Veltroni: «Quando Roma si ritrovò unita solo per Alberto Sordi»
Francesco Rutelli: «Alberto Sordi, un cittadino eletto primo dalla gente»
Enrico Vanzina: «Io e Carlo in braccio ad Alberto Sordi, uno di casa»
Albertone, un secolo d'amore - di Gloria Satta
Carlo Verdone: «Forza Alberto Sordi, facci ridere ancora» I 100 anni della nascita dell'attore
Aspettando la mostra nella villa-museo di Alberto Sordi, lunedì si torna in Campidoglio - di Valeria Arnaldi
Alberto Sordi, dal tuca tuca ai meme: mito social ante-litteram - di Francesco Alo
Poi i 100 anni di Sordi raccontati da Gloria Satta, per anni il cordone ombelicale che ha tenuto unito Sordi con il "suo" giornale: il Messaggero per Albertone questo giornale era un riferimento da sempre. Ha scritto per il Messaggero dal 1988 al 2002, un anno prima della morte: e qui vedete proprio il primo articolo scritto da Sordi.
Roma, anziani, cavalli: quando Alberto Sordi scriveva per Il Messaggero, il suo giornale
Roma è sempre al centro dei suoi pensieri: un amore ricambiato fino al funerale incredibile del 27 febbraio 2003. Lo racconta il sindaco dell'epoca, Walter Veltroni che ricostruisce i luoghi romani a partire dalla Casa Museo: proprio la casa museo finalmente il 16 settembre aprirà i suoi battenti (ci sono 15 mila prenotazioni) per una mostra che rivelerà al pubblico il Sordi privato, con oggetti e memorabilia che faranno rivivere l'epopea dei suoi 180 film e di 83 anni vissuti da mattatore.
Tra i racconti uno intimo che nasce da una foto meravigliosa, quello di Enrico Vanzina: lui e il fratello Carlo, figli del regista Steno, sul set di Un Americano a Roma sulle ginocchia di Albertone. Il racconto di Vanzina è gustoso e pieno di aneddoti che rivelano mitezza, ironia e garbo del Sordi fuori dal set. Sindaco per un giorno, lo fece Rutelli che racconta anche episodi della grande generosità, mai vantata di Sordi. Uno speciale nel quale si scopre anche quanto del linguaggio, delle macchiette e dei "mostri" sordiani siano anche penetrati nel web e sui sociale che Sordi non ha conosciuto. Modernità di un genio, attore a tutto tondo e star internazionale, ma anche cittadino che ambiva a portare nelle scuole quella Storia di un italiano in cui i suoi film - così paradigmatici e in sincro con l'Italia che cambia - sono pagine da mandare a memoria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero