«Un viaggiatore contemporaneo, attraversa a piedi la Tuscia, regione del silenzio e della luce, compiendo un lento cammino. E si imbatte uno scrigno di segreti poco distante...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Così il regista e sceneggiatore Raffaello Fusaro presenta la sostanza del suo film Luce a cavallo - con Ignazio Oliva e la partecipazione straordinaria della violinista Marléne Prodigo - che sarà proiettato oggi alle 17, al MAXXI, nell'ambito della Festa del cinema in svolgimento a Roma. «E' un breve film spiega il regista, collaboratore come autore, fra gli altri, di Gabriele Salvatores, Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Christian De Sica, Max Tortora - alla scoperta di luoghi fuori dal tempo dai tratti collodiani. Un percorso magico attraverso una terra di chiaroscuri che ha ospitato cavalieri e papi e che rimanda alla lucida follia del paladino Orlando».
Nel film scorrono albe nitide e tramonti che rimandano agli echi poetici di Vincenzo Cardarelli e dell'italo-argentino Juan Rodolfo Vilcock che aveva eletto il piccolo centro di Lubriano a buen retiro. Le immagini raccontano poi i mirabilia naturali, artistici archeologici che punteggiano il territorio viterbese, che brillano di misteriosa intensità come tesori rari. «Ho voluto compiere con la macchina da presa sottolinea ancora Fusaro - un viaggio entro panorami dell'anima, dal lago di Vico a Tuscania, da Vulci agli anfiteatri di Ferento e Sutri, da Viterbo al mare di Tarquinia. Il silenzio della Tuscia è capace di farsi ascoltare, mentre la Storia cammina al fianco del protagonista».
Il film, prodotto da Elda Ferri per Jean Vigo, è stato realizzato con il sostegno di Regione Lazio, Roma Lazio Film Commission, con il supporto fra gli altri di Fondazione Caffeina e delle Terme dei Papi, e la collaborazione dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero