È morto a 78 anni ieri notte a Parigi il filosofo e antropologo bulgaro naturalizzato francese Tzvetan Todorov, allievo di Roland Barthes. L'annuncio è stato...
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La Francia diventa la sua seconda patria: dieci anni dopo acquisisce la nazionalità francese. Si distingue da subito nel Paese d'adozione come uno dei più brillanti allievi di Roland Barthes, il grande critico, e come studioso di filosofia del linguaggio che lui considera parte della semiotica. Nel 1970 scrive quella che da molti è considerata la sua opera principale «La letteratura fantastica» e collabora con il critico Gérard Genette con il quale fonda la rivista di teoria e analisi letteraria Poétique. A partire dagli anni '80 si dedica alla storia delle idee. In seguito lavora anche sul pensiero umanista e sul totalitarismo. Tra i suoi libri più famosi ci sono «La conquista dell'America. Il problema dell'altro», «Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana», «Di fronte all'estremo».
Nel 2015 pubblica «Resistenti, Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia», una serie di ritratti di personaggi che hanno reagito a soprusi senza l'uso della violenza come Mandela o Pasternak. In Italia esce nel 2016. Dopodomani 9 febbraio è previsto il ritorno in libreria, in edizione economica, di uno dei suoi saggi più noti, "Il caso Rembrandt" in cui si descrive la filosofia dell'opera del pittore. Tanti i premi ricevuti in carriera, tra i quali anche quello della critica dell'Académie francaise nel 2011 per l'insieme delle sue opere. La ministra dell'Educazione Najat Vallaud-Belkacem ha espresso il suo cordoglio scrivendo sul suo account Twitter: «Immensa tristezza di fronte alla scomparsa di Tzvetan Todorov, grande umanista, grande europeo e storico delle idee». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero