Filarmonica Romana, un programma ricco all'insegna di Beethoven. Tornano i Momix

Lo spettacolo dei Momix
Manca un anno al traguardo del bicentenario e l’Accademia Filarmonica Romana presenta la stagione numero 199, firmata dal direttore artistico Andrea Lucchesini, con la...

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Manca un anno al traguardo del bicentenario e l’Accademia Filarmonica Romana presenta la stagione numero 199, firmata dal direttore artistico Andrea Lucchesini, con la quale segna e consolida le linee guida che da sempre in due secoli di storia hanno distinto l’attività dell’istituzione romana. A partire dalla grande musica da camera e da solisti d’eccezione presenti con il ciclo di concerti al Teatro Argentina ‒ quest’anno tredici, ad inaugurarlo la violoncellista Sol Gabetta il 7 novembre e poi fra i vari appuntamenti l’integrale dei Quartetti per archi di Beethoven ‒. Inoltre la danza al Teatro Olimpico, dalla immaginifica “Alice” dei Momix al tango di Miguel Ángel Zotto che a Roma il 15 ottobre presenta il suo nuovo spettacolo “Te siento”. «La prima impressione che si può ricavare da questa stagione è quella di un programma dalla inquadratura classica, un atto di fiducia nella musica classica e un atto di fiducia nella Filarmonica Romana che con il programma al Teatro Argentina merita una menzione speciale, per la compiutezza, per la sua ricchezza di esecutori presenti, interessanti, nuovi o conosciuti», sottolinea il presidente della Filarmonica Romana, Paolo Baratta, evidenziando le attività dell’istituzione capitolina «per coinvolgere il pubblico, soprattutto il pubblico di domani», con «un ciclo di lezioni di musica e un workshop legato al tema della divulgazione musicale, aspetto che ci sta particolarmente a cuore. Constatiamo nelle nuove generazioni un numero sempre più ridotto di persone che si dedicano allo scrivere dell’arte. Occuparci di questo è per noi un gesto d’amore verso la lingua e la scrittura».



L’inaugurazione concertistica sarà dunque al Teatro Argentina, dove, rinsaldando la collaborazione con il Teatro di Roma, dal 7 novembre al 2 aprile saranno tredici gli appuntamenti (il giovedì alle ore 21) con la grande musica, attraverso vari percorsi d’ascolto, pensati per un pubblico curioso ed esigente e affidati a interpreti di altissimo livello. L’apertura sarà affidata il 7 novembre alla violoncellista Sol Gabetta che si affianca sul palco al pianista Nelson Goerner, entrambi argentini. Un programma in cui alcuni capolavori di Schubert, Brahms e Franck per violino e pianoforte vengono rivisitati attraverso la profonda cantabilità del violoncello. Per omaggiare il 250esimo anniversario della nascita di Beethoven, si è scelto di eseguire l’integrale dei suoi Quartetti per archi, genere che il musicista di Bonn predilesse e coltivò lungo tutta la sua vita, specchio del suo pensiero creativo.

Quattro i concerti che vedranno alternarsi formazioni tra le più affermate e interessanti della scena internazionale a comporre l’intero ciclo: sono il Quartetto Pavel Haas (5 dicembre), il Belcea Quartet (6 febbraio), il Jerusalem Quartet (20 febbraio) e il Quartetto Hagen (26 marzo), cui si aggiungono, a completare il ciclo, i due concerti in Sala Casella del giovane Quartetto Lyskamm, in residenza triennale presso la 
Filarmonica. Ci sarà spazio anche per il pianoforte con quattro recital che portano all’Argentina Filippo Gamba musicista cosmopolita e «filosofo del pianoforte» (14 novembre), la magia del suono di Piotr Anderszewski, assente da Roma da ben otto anni, un’occasione preziosa per ascoltare di nuovo uno dei pianisti più interessanti di oggi alle prese con un raffinato programma «contrappuntistico» (28 novembre, ore 20). Sarà poi la volta del virtuosismo smagliante di Denis Matsuev (27 febbraio) erede della grande tradizione pianistica russa, e del giovanissimo Filippo Gorini (19 marzo), appena ventitreenne e già lanciato verso una brillante carriera internazionale, sicuramente uno dei migliori talenti della nuova generazione di pianisti del nostro paese e non solo.


 Particolari anche tre progetti: uno dedicato al barocco e al teatro musicale dell’epoca incentrato sulla figura di Giulio Cesare, con Raffaele Pe controtenore fra i più apprezzati della nuova generazione e l’ensemble “La Lira di Orfeo” (23 gennaio), il secondo riannoda i fili della passione musicale di Marcel Proust, ascoltando brani dalla sua Recherche insieme alle musiche che ne hanno ispirato molte pagine, nell’interpretazione di tre strumentisti di primo piano quali Marco Rizzi al violino, Giovanni Gnocchi al violoncello e Roberto Cominati al pianoforte e la voce di un attore (13 febbraio). Infine la serata “Alla ricerca di Orfeo”, intorno al mito che ha ispirato da sempre la fantasia di artisti e letterati, musicisti e drammaturghi, fra passato e presente, protagonista l’attrice Laura Torelli e l’ensemble L’Astrée (5 marzo). La conclusione del ciclo di concerti ci riporta il 2 aprile alla formazione di duo, col celebre violinista danese Nikolaj Znaider e il versatile pianista Robert Kulek, di nuovo a Roma dopo la loro ultima apparizione di sette anni fa, impegnati in un intenso programma tra Beethoven e il ‘900. Il Teatro Olimpico accoglierà le “Giornate della Danza di Roma”, in cui si potranno apprezzare i tanti e diversi volti della danza di oggi. Si parte con una novità, quella dell’ultimo spettacolo firmato da Miguel Ángel Zotto fra i più famosi ballerini di tango al mondo, che porta in scena dal 15 al 27 ottobre “Te siento”. Atteso ritorno è quello dei leggendari Momix, che dal 12 febbraio all’1 marzo ripresentano a un anno dal debutto mondiale (avvenuto proprio sul palco dell’Olimpico), “Alice”, l’ultima creazione dell’immaginifico Moses Pendleton ispirata alla favola di Lewis Carroll, spettacolo che il pubblico romano ha accolto con enorme successo. In occasione della ripresa, verrà allestita una mostra con alcuni scatti di Pendleton, da sempre appassionato fotografo.


 Si ispira ai Pink Floyd il nuovo lavoro del celebre coreografo/regista russo-belga Micha van Hoecke dal titolo “Shine. Pink Floyd Moon”. Per la prima volta a Roma, dopo il debutto il prossimo giugno al Ravenna Festival, sarà in scena dal 3 all’8 marzo. Accompagnato dal vivo dal sound psichedelico e ipnotico della band Pink Floyd Legend, e interpretato dai solisti e corpo di ballo Compagnia Daniele Cipriani, lo spettacolo parte dal famoso brano “Shine on You Crazy Diamond” in cui i Pink Floyd rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett che si era perso nelle regioni sconosciute della luna, intesa come malattia mentale.. Ultimo appuntamento con la danza sarà con i Sonics, che dal 31 marzo al 5 aprile mettono in scena “Duum”, spettacolo ambientato nella valle di “Agharta”, mondo leggendario e segreto situato nelle viscere della Terra di cui i Sonics, tra i primi rappresentanti italiani al mondo del teatro acrobatico aereo, immaginano le vibrazioni, i colori, i ritmi e gli equilibri. La Sala Casella nei Giardini della Filarmonica accoglierà la seconda edizione delle Lezioni di musica di Giovanni Bietti, in collaborazione con Rai-Radio 3. Per l’attesa ricorrenza beethoveniana del 2020, a partire dal 9 febbraio, con cadenza mensile, Bietti dedicherà il ciclo delle lezioni dal titolo “Era Beethoven” al musicista di Bonn, approfondendo il suo legame con la musica del passato, esplorando il dialogo con la generazione romantica, parlando dell’eredità moderna e contemporanea della sua musica. Ad accompagnarlo nel racconto e ad eseguire la musica, saranno il Quartetto Guadagnini, il Trio Metamorphosi e il pianista Filippo Gamba. 


Dopo il successo della passata edizione, al via il 17 novembre con il recital pianistico di Stefano Andreatta un nuovo ciclo di incontri di Chopin e… cinque concerti affidati agli allievi dei Corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e al Trio Kanon, in cui sarà ancora la musica di Chopin a dialogare con la scrittura compositiva di altri autori, scelti tra coloro che hanno dedicato al pianoforte e alla musica da camera una significativa stagione creativa. Confermata anche l’attenzione verso la nuova musica con la quinta edizione di Assoli, protagonisti giovani solisti impegnati in diverse prime esecuzioni di lavori provenienti da ambiti culturali differenti, in un inedito dialogo internazionale. L’inaugurazione (24 gennaio) sarà un omaggio alla musica di Marco Stroppa, compositore fra i primi in Italia ad aver approfondito lo studio della musica elettronica con una lunga collaborazione all’Ircam di Parigi, attento studioso di informatica, scienze cognitive e intelligenza artificiale. Ad eseguire la sua musica, alternandola a quella di Kurtág, sarà il pianista Erik Bertsch. Il dialogo fra musica e letteratura sarà mantenuto vivo dagli appuntamenti fra gennaio e marzo, organizzati in collaborazione con l’Associazione Fabrica con la partecipazione di attori, musicisti, cantanti fra racconti e suoni da tutto il mondo. Infine, si rinnova la collaborazione con la Società Umanitaria per la promozione di giovanissimi talenti italiani vincitori del Concorso di esecuzione musicale che la storica istituzione milanese riserva ai migliori studenti di conservatori e istituti musicali internazionali, cui la Filarmonica dà la possibilità di esibirsi in concerto, in tre appuntamenti che saranno programmati nella prima parte del 2020.

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Il Messaggero