Rome Prize, vince Talking Hands: per tradurre i segni in parole

Si chiama Talking Hands, ed è l'invenzione che si è aggiudicata il R.o.m.e. Prize, il premio da 100 mila euro per il miglior progetto maker esposto alla...

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Si chiama Talking Hands, ed è l'invenzione che si è aggiudicata il R.o.m.e. Prize, il premio da 100 mila euro per il miglior progetto maker esposto alla Maker Faire Rome, il più grande evento europeo dedicato all'innovazione, in svolgimento a Roma fino al 16 ottobre. Si tratta di un guanto capace di tradurre in parole il linguaggio dei segni, ed è stato realizzato dai due ragazzi marchigiani Francesco Pezzuoli e Dario Corona.

Nel corso della cerimonia è stato anche proclamato il vincitore dello Start Up Contest: i 75mila euro messi in palio da Digi-Key Electronics per il miglior progetto dedicato allo sviluppo di prodotti elettronici è andato infatti a GlareSmile, lo spazzolino intelligente che garantisce un'accurata igiene dentale in pochi secondi di utilizzo. Rome Prize (Rome Outstanding Maker of Europe) era uno degli eventi più attesi di questa quarta edizione da record della Maker Faire romana, distribuita quest'anno su ben 55 mila metri quadri e con oltre 700 progetti esposti, e sarà assegnato da una giuria d'eccezione composta da Neil Gershenfeld, fondatore del Centre for Bits & Atoms dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), Bruce Sterling, autore di fantascienza, e Simona Maschi, direttore dell'Istituto di Interaction Design di Copenaghen.

La cerimonia di premiazione ha visto anche la partecipazione di Grant Imahara, uno dei più famosi "mythbuster" e maker a sua volta.

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: andreaandrei_


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