«I ragazzi sono come delle Ferrari. Se hanno delle strade adatte possono correre, altrimenti andranno a 20 all’ora per tutta la vita». Il professor Becchetti...
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Tra gli ultimi nati, barche artigianali – esposte a Maker Faire 2018 - dotate di sensori in grado di scandagliare le acque, alla ricerca di sostanze inquinanti. Insieme ai ragazzi abbiamo costruito dei laboratori galleggianti, fatti con materiale riciclato, montato sopra bottiglie di plastica. «Fino a due anni fa, i pezzi erano troppo costosi, oggi invece i sensori sono disponibili a 50 euro, per un costo totale inferiore ai cento». Ovviamente il progetto non sarebbe stato completo senza la prova in acqua, che è stata effettuata al laghetto dell’Eur ed al lago di Bracciano.
Ma i progetti sono molteplici, come i droni professionali costruiti dagli studenti e provati in pista all’aeroporto dell’Urbe. E ancora un corso di crowfunding, con cui sono stati raccolti 60 mila euro, per costruire delle protesi che costerebbero 600 euro, recuperando tappi di plastica. Ne sono bastati appena venti di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero