Lagarde, la produzione supererà i livelli pre-pandemia entro il 2021

Lagarde, la produzione supererà i livelli pre-pandemia entro il 2021
BRUXELLES - "La ripresa economica nell'area dell'euro è sempre più avanzata", grazie alle campagne di vaccinazione, e la ripresa dell'attività economica, in particolare nel...

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BRUXELLES - "La ripresa economica nell'area dell'euro è sempre più avanzata", grazie alle campagne di vaccinazione, e la ripresa dell'attività economica, in particolare nel settore dei servizi. "Di conseguenza, l'economia dell'area dell'euro è rimbalzata del 2,2% nel secondo trimestre dell'anno, più di quanto previsto. Prevediamo che la forte crescita contini nella seconda metà del 2021, consentendo alla produzione dell'area dell'euro di superare il livello pre-pandemia entro la fine dell'anno": lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione al Parlamento Ue.

"L'inflazione nell'area dell'euro è salita al 3,0% ad agosto e prevediamo che aumenterà ulteriormente questo autunno. Tuttavia, continuiamo a considerare questi aumenti in gran parte temporanei", ha spiegato Lagarde. "Una serie di fattori" spinge l'inflazione, e soprattutto il forte aumento dei prezzi del petrolio, l'inversione della riduzione dell'IVA in Germania e le pressioni sui costi a causa dalla temporanea carenza di materiali. "L'impatto di questi fattori dovrebbe dissiparsi nel corso del prossimo anno", ha aggiunto.

La presidente della Bce si è detta inoltre "pienamente convinta della necessità di una mente aperta per garantire che la Bce continui a portare a termine il suo mandato in circostanze in rapida evoluzione", rivedendo la "strategia periodicamente, a partire dal 2025".

Nel corso dell'audizione Lagarde ha ribadito che "la diretta esposizione" dell'economia europea verso Evergrande "è limitata", precisando che "il modo in cui questa crisi sarà gestita dalle autorità cinesi determinerà l'impatto sull'economia cinese e anche l'eventualità di effetto contagio" sugli altri.

Secondo la presidente della Bce, l'aumento dei prezzi dell'energia "chiaramente è stata una preoccupazione nelle scorse settimane e continuerà ad esserlo nelle prossime, perché i fattori da cui dipendono non sono collegati alla politica monetaria ma dipende, ad esempio, da molti fattori legati al cambiamento climatico". Lagarde ha citato tra i fattori principali responsabili dell'aumento "il fatto che il vento non fosse così forte e non abbia prodotto energia eolica durante l'estate, e il fatto che abbiamo avuto massicce ondate di calore, in particolare nel Sud Europa, che hanno intaccato le riserve". Per Lagarde "è un problema delle autorità fiscali", che dovrebbero coordinarsi a livello europeo.

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Il Messaggero