Google apre a Dublino centro Ue contro contenuti illegali

Google apre a Dublino centro Ue contro contenuti illegali
BRUXELLES - Google raccoglie la richiesta di responsabilità dell'Ue e apre un nuovo centro europeo a Dublino per contrastare i contenuti dannosi o illegali online. Lo annuncia la...

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BRUXELLES - Google raccoglie la richiesta di responsabilità dell'Ue e apre un nuovo centro europeo a Dublino per contrastare i contenuti dannosi o illegali online. Lo annuncia la stessa società di Mountain View sul suo blog, sottolineando la volontà di "offrire" anche "alle autorità di regolamentazione e ai policymaker Ue" una "maggiore trasparenza sui processi e sulle policy che guidano le nostre attività" di moderazione dei contenuti. Il nuovo Google Safety Engineering Center (Gsec), il secondo dopo il centro inaugurato a Monaco di Baviera nel 2019 e dedicato alla privacy e alla sicurezza degli utenti, sarà inizialmente operativo tramite collegamenti virtuali. La società prevede di aprire il centro fisico nel suo quartier generale europeo, a Dublino, non appena ci saranno condizioni di sicurezza adeguate e le restrizioni relative al Covid-19 lo consentiranno.

"Ci sentiamo responsabili per la sicurezza delle persone online e lavoriamo per proteggere le nostre piattaforme e i nostri prodotti da eventuali abusi", scrive Google, definendo la sicurezza un "impegno fondamentale" anche per il suo servizio di streaming YouTube. "Quando si tratta dei contenuti sulle nostre piattaforme, abbiamo una responsabilità precisa nel salvaguardare le persone e le aziende coinvolte, e lo facciamo attraverso la definizione di norme e processi chiari e trasparenti", aggiunge il gigante dei motori di ricerca. Il nuovo centro, si legge ancora nella nota, permetterà alle autorità di regolamentazione e i policymaker Ue di "accedere a maggiori informazioni sul funzionamento pratico dei nostri sistemi di moderazione dei contenuti e di altre tecnologie" e "condurre indagini, valutare i processi e procedere ad accertamenti ufficiali nell'ambito di quadri giuridici esistenti o futuri, come il Digital Services Act".

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Il Messaggero