Fonti Ue, non ci risulta che la Cina voglia dare armi a Mosca 

Fonti Ue, non ci risulta che la Cina voglia dare armi a Mosca 
BRUXELLES, 02 MAR - "Non vediamo prove concrete che la Cina sia intenzionata a fornire armi alla Russia". Lo sostiene un alto funzionario europeo con conoscenza diretta del...

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BRUXELLES, 02 MAR - "Non vediamo prove concrete che la Cina sia intenzionata a fornire armi alla Russia". Lo sostiene un alto funzionario europeo con conoscenza diretta del dossier. "E va detto - ha aggiunto - che i segnali che vengono dagli Usa sul punto sono alquanto contradditori". La fonte ha poi assicurato che Xi Jinping in persona ha promesso ai vertici dell'Unione Europea, nel corso dell'ultimo summit, che la Cina non fornirà "armi e munizioni" alla Russia.

Per quanto riguarda l'Ucraina, il piano messo a punto dal Servizio di Azione Esterna dell'Ue in collaborazione con il Consiglio prevede di "incoraggiare" i Paesi membri a donare il più possibile a Kiev proiettili di artiglieria da 155mm (ma non solo) con la garanzia di essere rimborsati attraverso il Fondo Europeo per la Pace (EPF) attraverso un meccanismo innovativo che premi "la rapidità". Allo studio - e questa è la novità principale - vi è infatti un sistema per rimborsare "il 90%" delle donazioni nel primo mese, "poi l'80%", e così via a scendere. I rimborsi vengono calcolati sulla base dei quattrini 'in pancia' all'EPF - 3,6 miliardi sono già stati assegnati all'Ucraina e il fondo, intergovernativo, è stato rimpinguato lo scorso dicembre con altri 2 miliardi - rispetto alle ricevute presentate dagli Stati membri. Per questo giro di munizioni a Kiev si è parlato di un miliardo di euro specificamente riservato dentro all'EPF ma la fonte ha sottolineato che si tratta di "un'ipotesi di lavoro" e che alla fine potrebbero essere anche di più.

I passaggi chiave ora sono il consiglio Difesa di settimana prossima a Stoccolma e poi il Consiglio Europeo di fine marzo, dove i leader saranno probabilmente chiamati a mettere la firma. Questo per il breve periodo. L'Agenzia per la Difesa Europea dovrà invece garantire una rapida attivazione dei contratti in modo da rifornire nel medio periodo gli Strati membri -- per alcuni si parla di magazzini pieni al 40%. L'ispirazione è il modello-vaccini. Nell'Ue solo 12 aziende (distribuite in nove Paesi) sono in grado di produrre le munizioni da 155mm e su di queste si concentreranno gli ordini, che saranno attivati nella pratica da un "accordo di progetto" firmato da "almeno" tre Paesi Ue. Ma naturalmente potranno essere anche di più. Secondo la fonte questo accordo potrebbe essere finalizzato "entro marzo" con i primi contratti di produzione attivati tra "aprile e maggio".

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Il Messaggero