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BRUXELLES - I governi che non rispettano lo stato di diritto interferendo con il lavoro dei tribunali o che non contrastano la frode e la corruzione rischieranno la sospensione dei fondi strutturali europei. È quanto prevede un progetto di regolamento approvato dal Parlamento Ue sulla base di una proposta della Commissione Ue (367 voti favorevoli, 158 contrari e 69 astensioni), che ora dovrà essere negoziato con i ministri dell'Unione. Se il testo entrerà in vigore, l'esecutivo comunitario, assistito da un gruppo di esperti indipendenti, dovrà stabilire le carenze degli stati e decidere le misure da attuare, che potrebbero includere la sospensione dei pagamenti del bilancio Ue o la riduzione dei prefinanziamenti.
La decisione, però, sarà attuata dopo un passaggio politico, cioè dopo l'approvazione del Parlamento e del Consiglio Ue (a maggioranza qualificata). Una volta che lo Stato membro avrà rimediato alle carenze individuate, il Parlamento e i ministri Ue potranno sbloccare i fondi. Il gruppo di esperti sarà composto da un membro nominato dal Parlamento di ciascuno Stato membro e da 5 nominati dall'Eurocamera. La procedura prevede anche la protezione dei beneficiari finali dei fondi, ai quali i governi dovranno garantire il pagamento delle somme dovute.
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Il Messaggero