Ex Ilva, Strasburgo bacchetta l'Italia

Ex Ilva, Strasburgo bacchetta l'Italia
STRASBURGO - Il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa "deplora la mancanza di informazioni" dal governo italiano richieste un anno fa sull'attuazione effettiva, e nel più...

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STRASBURGO - Il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa "deplora la mancanza di informazioni" dal governo italiano richieste un anno fa sull'attuazione effettiva, e nel più breve tempo possibile, del piano ambientale elaborato dalle autorità per garantire che il funzionamento attuale e futuro dell'ex Ilva non continui a mettere a rischio la salute dei residenti e l'ambiente. Il comitato chiede alle autorità di inviare tutte le informazioni richieste entro il 30 giugno. La critica è nell'ultima decisione presa dall'organo esecutivo che questa settimana ha esaminato quanto fatto dall'Italia dopo che è stata condannata il 24 gennaio 2019 dalla Corte di Strasburgo per non aver preso le misure necessarie a proteggere i residenti.

Nella decisione si evidenzia che "l'attuazione del piano ambientale è un elemento essenziale" per porre fine alla violazione riscontrata dalla Corte di Strasburgo, che impone anche di dare ai cittadini italiani il modo di ricorrere, attraverso la giustizia, per ottenere la decontaminazione delle aree inquinate. In mancanza di informazioni da parte del governo, il comitato dei ministri dice che "è impossibile valutare i progressi compiuti nell'attuazione del piano ambientale, il rispetto del calendario fissato per il completamento degli interventi rimanenti e l'impatto dell'attuale funzionamento dell'ex Ilva sulla salute pubblica e sull'ambiente".

Da qui l'invito rivolto alle autorità "a fornire tempestivamente informazioni complete e aggiornate su questi punti". Per quanto riguarda invece la necessità di dare ai cittadini una via per ottenere la decontaminazione delle aree inquinate, il comitato "nota con preoccupazione la persistente mancanza di ricorsi effettivi che lo consentano" e "invita le autorità ad adottare rapidamente le misure necessarie, legislative o meno, per rimediare a questa lacuna". L'organo esecutivo si è anche espresso sulla questione dell'immunità per i responsabili dell'attuazione del piano, affermando di aver "preso atto con soddisfazione del chiarimento fornito dalle autorità italiane secondo cui queste persone non godono più dell'immunità penale e amministrativa".

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Il Messaggero