Da Europa 621 milioni a 408 ricercatori, 18 sono in Italia

Da Europa 621 milioni a 408 ricercatori, 18 sono in Italia
ROMA - Dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) 621 milioni per aiutare le carriere di 408 giovani ricercatori. Di questi, 18 lavorano in 13 istituzioni italiane. L'ambizioso...

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ROMA - Dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) 621 milioni per aiutare le carriere di 408 giovani ricercatori. Di questi, 18 lavorano in 13 istituzioni italiane. L'ambizioso finanziamento viene dato ai vincitori dell'Erc Starting Grant competition che fa parte del programma di ricerca e innovazione dell'Ue, Horizon 2020. L'obiettivo è consentire ai ricercatori di costruire i propri gruppi per poter condurre le loro ricerche pionieristiche.

Dei ricercatori vincitori del finanziamento in Italia, quattro lavorano all'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), due all'università Federico II di Napoli, due all'università Bocconi, e gli altri a Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, nelle università di Ferrara, Padova, Pavia, Trento, Genova, Università Cattolica del Sacro Cuore, Ospedale San Raffaele, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

In generale le ricerche finanziate dall'Erc saranno condotte in 24 paesi, con Germania, Regno Unito e Paesi Bassi che ospitano il maggior numero di progetti, rispettivamente 73, 64 e 53. E' un record anche la nazionalità dei 408 ricercatori, che arrivano da ben 51 Paesi, da Taiwan a Cuba, e circa 20 si trasferiranno in Europa. Questo, secondo il presidente del Consiglio europeo della ricerca Jean-Pierre Bourguignon, "ci ricorda che la scienza non conosce confini e che il talento si trova ovunque. È essenziale che, per il suo futuro sviluppo di successo, l'Unione europea continui ad attrarre e sostenere ricercatori eccellenti da tutto il mondo. All'Erc siamo orgogliosi di contribuire a questo obiettivo sostenendo alcuni dei più audaci talenti scientifici".

Molto vari anche i campi di studio dei vincitori, quasi tutti impegnati in ricerche di frontiera, da come il cibo presente nelle foreste potrebbe fornire una soluzione alla fame nel mondo; a come le aziende high tech vendono i loro prodotti e cercano la fiducia dei consumatori, fino ai cambiamenti climatici e livello degli oceani. "I ricercatori hanno bisogno di libertà e sostegno per seguire la loro curiosità scientifica se vogliamo trovare le risposte alle sfide più difficili della nostra epoca e del nostro futuro" ha osservato Carlos Moedas, commissario europeo per la Ricerca, la scienza e l'innovazione. "Questa - ha aggiunto - è la forza dei finanziamenti che l'Ue offre attraverso il Consiglio europeo della ricerca: un'opportunità per scienziati eccezionali di perseguire le loro idee più audaci".

 

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Il Messaggero