Civitavecchia candidata prima Hydrogen Valley

Civitavecchia candidata prima Hydrogen Valley
BRUXELLES - Il porto di Civitavecchia si candida a diventare la prima "Hydrogen Valley" portuale italiana. L'Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale...

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BRUXELLES - Il porto di Civitavecchia si candida a diventare la prima "Hydrogen Valley" portuale italiana. L'Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale (Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta) è uno dei partner del progetto europeo "Life3H", coordinato dalla Regione Abruzzo. Il progetto, dal valore complessivo di 6,5 milioni di euro, è "assolutamente strategico e innovativo in quanto è il primo progetto italiano sulle Hydrogen Valley nonché il primo progetto di mobilità a idrogeno del centro Italia", sottolinea l'Authority.

Life3H è già stato valutato positivamente al primo step lo scorso ottobre ed ha l'obiettivo di porre le premesse per lo sviluppo di tre Hydrogen Valley (siti di produzione, stoccaggio e utilizzo di idrogeno integrato), attraverso dimostrativi di trasporto pubblico ad idrogeno (principalmente da risulta dell'acciaieria di Terni e dell'impianto di cloro soda abruzzese di Chimica Bussi) e relative stazioni di rifornimento in tre aree con caratteristiche diverse: area montana/parco rappresentata dall'Altopiano delle Rocche in Abruzzo; la città di Terni, centro urbano caratterizzato dalla presenza delle acciaierie e da problemi di qualità dell'aria; e un'area marina e portuale come appunto Civitavecchia.

"L'Adsp - dichiara il presidente Pino Musolino - sta mettendo in campo una serie di azioni coordinate, partecipando a questo e ad altri progetti sull'utilizzo dell'idrogeno, per programmare uno sviluppo sostenibile in un futuro ormai prossimo, diventando da subito protagonista, nelle scelte strategiche, del Green Deal europeo, una nuova strategia per la crescita che dovrà consentire di ridurre le emissioni creando nuovi posti di lavoro. L'idrogeno rappresenta senza dubbio un pilastro di questa strategia e la sfida è quella di ridurre al minimo i tempi di transizione al nuovo modello di produzione energetica basato essenzialmente su un mix di rinnovabili e idrogeno. E' un importante investimento sul futuro del porto e del territorio".

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Il Messaggero