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BRUXELLES - Al via lo studio per l'accessibilità nautica nei Porti di Venezia e Chioggia, che punta alla decarbonizzazione dei trasporti e al rispetto dell'ambiente lagunare. Sul tavolo l'analisi per la messa in opera di soluzioni innovative, anche in considerazione del traffico marittimo, dell'impatto sul canale Malamocco-Marghera e del sistema di dighe mobili MoSE.
L'iniziativa, promossa dall'Autorità di sistema portuale, fa parte del progetto "Channelling: il Green deal per Venezia" del valore complessivo di 1,7 milioni di euro, cofinanziati al 50% a fondo perduto dall'Ue tramite il programma Connecting Europe facility (Cef).
Secondo il responsabile progetto dell'Agenzia europea per il Clima, l'ambiente e le infrastrutture (Cinea), Julian Espina, questa iniziativa "riflette l'essenza del Green Deal, in termini di salvaguardia ambientale e garanzia di modalità di trasporto sicure e sostenibili a livello ambientale" e "avrà un impatto rilevante su due dei principali corridoi Ten-T: il Mediterraneo e il Baltico Adriatico".
Al lavoro c'è un pool di aziende italiane e straniere tra cui l'Istituto idraulico danese, Force Technology anch'essa danese, la società italiana Hs Marine, la ditta Around Water e Cetena, il centro di ricerca e simulazione del Gruppo Fincantieri.
Lo studio sarà pronto entro 12 mesi e il prossimo passaggio operativo sarà la costituzione del comitato consultivo.
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