Agricoltura e pesca: l'Ue proroga fino a 31/12 gli aiuti di Stato

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BRUXELLES - Via libera alla proroga fino alla fine dell'anno di alcune disposizioni del quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di stato per sostenere il settore agricolo e della...

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BRUXELLES - Via libera alla proroga fino alla fine dell'anno di alcune disposizioni del quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di stato per sostenere il settore agricolo e della pesca dagli effetti della guerra di Russia in Ucraina. Dopo aver consultato gli Stati membri dallo scorso 11 aprile, la Commissione europea ha formalmente adottato la proroga di altri sei mesi di alcune disposizioni del quadro, in scadenza il 30 giugno, quindi fino al 31 dicembre. La proroga, spiega Bruxelles in una nota, non prevede un aumento dei massimali stabiliti per gli aiuti di importo limitato, ma i governi potranno "continuare a fornire alle imprese colpite dalla crisi o dalle successive sanzioni e controsanzioni, comprese quelle della Russia, fino a 280mila euro per il settore agricolo e fino a 335mila euro per i settori della pesca e dell'acquacoltura".

Bruxelles ha adottato inoltre una revisione del regolamento agli aiuti de minimis nel settore agricolo che esenta dal controllo sugli aiuti di Stato quelli di piccola entità nel settore: gli Stati membri possono concedere aiuti al settore agricolo fino a 20mila euro per beneficiario (25mila euro se lo Stato membro dispone di un registro centrale per la registrazione degli aiuti de minimis) per un periodo di tre anni senza doverli notificare alla Commissione per approvazione. "La Commissione dimostra ancora una volta la sua capacità di agire rapidamente e di concedere agli Stati membri più tempo per fornire il sostegno necessario ad aiutare gli agricoltori e i pescatori che devono ancora affrontare sfide specifiche a causa delle perturbazioni del mercato provocate dalla guerra della Russia in Ucraina", commenta Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della concorrenza, precisando che "è una buona notizia che altri elementi della disciplina saranno gradualmente eliminati, come previsto, perché non più necessari".

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Il Messaggero