Virgil, il primo robot-guida per le visite ai musei è “Made in Italy"

Il robot Virgil (newspettacolo.com)
Si chiama Virgil, è alto un metro e fa la guida museale. Virgil vede tutto e, come potete immaginare, non ha nulla di umano. Virgil, infatti, è un robot, un tipo molto speciale,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si chiama Virgil, è alto un metro e fa la guida museale. Virgil vede tutto e, come potete immaginare, non ha nulla di umano. Virgil, infatti, è un robot, un tipo molto speciale, il primo ad essere stato programmato per migliorare la qualità delle visite dei turisti. Per vederlo all’opera bisogna recarsi al Castello di Racconigi, a Cuneo, dove dal prossimo 8 dicembre questo piccolo prodigio di scienza ed elettronica applicato alla cultura darà inizio alla sua preziosa opera.




Nato dalla collaborazione tra il Jol Crab di Telecom Italia e il dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino e dall’accordo tra la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte e l’Associazione Terre di Savoia, Virgil è in buona sostanza un occhio digitale che osserverà, registrerà e, soprattutto, mostrerà gli angoli segreti e ancora inaccessibili al pubblico della reggia sabauda. Munito di ruote, di una videocamera e di una piattaforma di cloud robotics connessa alla rete LTE, il robot sarà in grado di inviare le immagini archiviate ad alcuni schermi del Castello e ai tablet e agli smartphone di turisti e guide che, con un’applicazione, avranno modo di telecomandarlo a distanza e di monitorare ogni suo spostamento.



Negli spazi e negli ambienti inesplorati della struttura, l’automa riuscirà a muoversi facilmente grazie a un dispositivo sensoriale, un sistema ad alta definizione che lo aiuterà a districarsi nei suoi giri in maniera intelligente. Nessun rischio per mobili e arredi, insomma.



Utile, dunque, ma anche dilettevole. Virgil, infatti, sarà piacevole alla vista dato che indosserà un “abito” speciale ricalcato sul modello della palma di Pelagio Palagi, raffinata presenza dei riquadri del pavimento a mosaico della sala del Castello. All’occorrenza, comunque, il robot potrà cambiare casacca, “agghindandosi” a seconda del bene architettonico e del luogo in cui sarà adoperato.



Per ora il suo campo d’azione sarà solo quello della reggia anche se l’intenzione è quella di estenderne l’utilizzo. In ogni caso, bando alle paure: Virgil non ruberà il posto a nessuno. “Il robot rispetta la privacy del visitatore e non è in concorrenza con l’uomo. Non sostituirà il valore del lavoro della guida ma lo arricchirà e personalizzerà”, rivela Claudio Germak, professore del dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino. Un’altra buona notizia Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero