L'attrice Tori Spelling ricorre all'allarme ebola per mascherare esaurimento

Tori Spelling avrebbe "montato" l'allarme ebola di cui è stata protagonista nei giorni scorsi (foto dal sito urbanpost.it)
Prima regola: mentire. Sempre e comunque. A Hollywood funziona così e se c’è qualcosa da nascondere è lecito inventarsi le storie più assurde. ...

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Prima regola: mentire. Sempre e comunque. A Hollywood funziona così e se c’è qualcosa da nascondere è lecito inventarsi le storie più assurde.








Lo dovrebbe sapere, a quanto pare, anche l’attrice Tori Spelling, famosa in tutto il mondo per aver interpretato il personaggio di “Donna” nel telefilm culto degli anni Novanta “Beverly Hills 90210”, che pur di non far emergere una verità scomoda sul suo conto non avrebbe esitato a “giocare” con la salute.



Secondo quanto riportato dal portale “Tmz”, infatti, l’allarme ebola di cui la Spelling era stata protagonista nei giorni scorsi, con tanto di sbandierato ricovero in quarantena al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles per la paura di un contagio, sarebbe stato soltanto una montatura bella e buona costruita allo scopo di celare un grave esaurimento.



L’attrice statunitense avrebbe “pompato” la notizia con i media e, come se non bastasse, per rendere verosimile il pericolo infezione e tangibile la precarietà delle sue condizioni cliniche avrebbe addirittura digiunato per qualche giorno. Un comportamento davvero ai limiti dell’autolesionismo che alcune fonti vicino all’interprete spiegano, appunto, con il pessimo stato dei suoi nervi, da tempo a pezzi a causa dei difficili rapporti con il marito Dean McDermott.



Stando alle testimonianze di questi bene informati, la Spelling avrebbe scoperto che il coniuge, vittima in passato del vizio del bere, starebbe saltando gli incontri degli alcolisti anonimi e ora avrebbe paura di un ritorno alle antiche e cattive abitudini. Inoltre a complicare le cose sarebbero intervenute delle discussioni riguardo la scelta della “tata” per i quattro figli e, soprattutto, alcuni problemi economici.



In più, la figlia del mitico produttore Aaron, quarantuno anni compiuti lo scorso maggio, non sarebbe soddisfatta della sua carriera, che teme possa finire da un momento all’altro. Tutti validi motivi per deprimersi un po’, certo, ma da qui a scomodare il virus ebola … Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero