Da “spacciatore” di leccornie a buon samaritano. Tommie Rose, 15 anni, aveva raggiunto una certa fama dopo che era stato scoperto il suo “mercato nero” di snack...
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Adesso, con l'incombente minaccia di una sospensione dal preside, ha deciso di donare i dolciumi invenduti ai senzatetto di Manchester. Un “regalo di Natale anticipato” lo ha chiamato il ragazzo che continua a difendere la sua impresa: quei soldi servono per le tasse universitarie, ma la scuola non vuole sentire ragioni.
«È stato bello vedere i grandi sorrisi sui loro volti – ha raccontato Tommie – L'inverno avanza e sta iniziando a fare veramente freddo. Così ho deciso di donare quello che mi era rimasto ai senzatetto in vista del Natale. In casa mi sono guardato intorno e ho capito che avevamo fin troppo cibo, quindi ho pensato di darlo via. Erano veramente grati. Abbiamo dato loro confezioni multiple di snack in modo ce avessero riserve per qualche giorno. Uno di loro mi ha detto “Dormirò bene stanotte, grazie Tommie”».
Papà Gary, 33 anni, impiegato, ha aggiunto: «Realisticamente, con la minaccia di sospensione dalla scuola abbiamo deciso che non c'era modo che Tommie potesse continuare a vendere. È stato lui a suggerirmi l'idea di dare tutto via ai senzatetto per regalare un sorriso prima di Natale».
Tommie, che prevede di andare all'università con i soldi guadagnati con il suo dolce impero, dice che ha in previsione di incontrare il suo preside per presentare un business plan per un negozio di dolciumi “legale”.
Nel frattempo, sta valutando l'idea di una nuova impresa - che dovrebbe indirizzarsi nel settore dell'abbigliamento, in particolare T-shirt - e ha partecipato a un incontro per una proposta di lavoro: Simon Swan ha offerto all'adolescente uno stage presso la società con sede a Manchester Hiring-Hub, che mette in connessione datori di lavoro e agenzie di reclutamento via web.
«Ho avuto un paio di altre offerte di lavoro da quando la storia è uscita fuori – ha detto Tommie - Adoro il mondo degli affari».
La storia di Tommie ha diviso l'opinione pubblica inglese: il ragazzino vendeva la merce a 5 o 7 sterline l’una ed è riuscito a guadagnare quasi 60-70 sterline al giorno. C’è chi ha tacciato questa attività come totalmente illegale, c’è invece chi ha preso le sue difese, intenerito da questo ragazzo che per pagarsi le tasse universitarie ha messo su un piccolo business. In ogni caso non si può dire che non abbia senso pratico per gli affari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero