La gelosia lo aveva accecato. Nonostante la relazione fra lui e quella ragazza fosse arrivata al capolinea, Coral Samuel era di sua proprietà. Di conseguenza non aveva il diritto...
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Luke Tobin, 23 anni, ex soldato che aveva prestato servizio in Afghanistan, aveva un'ossessione: la sua ragazza Coral. I due erano stati insieme ma poi lei aveva deciso di lasciarlo perché non era più felice accanto a lui. Per Luke era stato un duro colpo e Coral aveva deciso di non dare un taglio netto al rapporto, continuando a frequentarlo come amico. Luke sperava che quegli incontri potessero riaccendere la fiamma. Ma quando la ragazza gli ha rivelato che stava frequentando un'altra persona lui ha iniziato a perseguitarla fino al giorno in cui, appostandosi davanti alla casa dell'ex a Treharris, in Gran Bretagna, ha visto entrare Matthew James, il nuovo compagno.
Con gli occhi iniettati di sangue si è precipitato nell'appartamento e si messo alla ricerca dell'uomo che, per paura, si era nascosto nell'armadio. Quando lo ha trovato è iniziato un pestaggio senza pari: Matthew ha riportato la frattura del naso e della cavità oculare mentre Luke gli continuava a ripetere che lo avrebbe ucciso. Quando l'attacco è finito, l'uomo ha preso un telefonino e ha scattato delle foto per immortalare il momento. Poi si è rivolto verso Coral e ha detto: «Ho fatto proprio un buon lavoro».
L'uomo, che in queste ore è stato portato davanti ai giudici, ha negato di aver voluto provocare ferite gravi al suo rivale in amore. L'avvocato ha detto che il ragazzo è stato mosso dalla speranza di riaccendere il rapporto dopo i continui incontri e questo lo avrebbe mandato in confusione quando ha scoperto la nuova relazione. Tuttavia la giuria non si è lasciata commuovere da questo cuore infranto e lo ha condannato a 8 anni di carcere. «È influenzato dalle sue esperienze in Afghanistan – ha detto il giudice – tuttavia qui ci troviamo di fronte a una violenza inaudita per un attacco di gelosia che non è riuscito a controllare». Luke sconterà metà della condanna in carcere e dovrà pagare un risarcimento alla sua vittima. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero