Sono morti a un anno di distanza l'uno dall'altra, traditi entrambi dalla stessa passione: gli sport estremi. Clayton Butler, un trentenne ...
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di Salt Lake, nello Utah, fanatico di parapendio, è morto sabato scorso schiantandosi al suolo dopo essersi lanciato dal Kaena Point, sull'isola di Oahu, nelle Hawaii dove era in vacanza. Ricoverato in ospedale in condizioni disperate, è morto poco dopo.
Quasi un anno fa, l'8 febbraio, appena due settimane dopo essersi sposato aveva assistito impotente al volo tragico di sua moglie, Ambra Bellows, 28 anni, che precipitò per 600 metri dopo essersi lanciata da una famosa cima nel parco nazionale di Zion, nello Utah, facendo segnare il primo incidente mortale di quel tipo nella zona. Quando Ambra spiccò il volo e il paracadute non si aprì al momento giusto, Clayton capì subito che qualcosa non andava: si lanciò anche lui ma non riuscì a salvarla. Impiegò quattro ore per uscire dal parco e riuscire a chiamare i soccorsi per recuperare il corpo della moglie. Oggi sono di nuovo insieme: sono letteralmente "volati in cielo" uniti dalla stessa passione.
Dopo la tragedia, lui pubblicò su Facebook le foto della loro escursione su quella montagna, con il Monte Kinesava inondato dalla luce del mattino, le salite sui sentieri rocciosi, i canyon. Il National Park Service lo sanzionò con una multa di 5.000 dollari per essersi lanciato con il parapendio, violando il divieto vigente in quel punto. Ma né la tragedia né la multa hanno allontanato Clayton dal rischio estremo: resta, tra l'altro, ancora da chiarire se il parapendio fosse consentito sul Kaena Point, dove è precipitato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero