Il giro del mondo in 25 anni e 900mila km. L'avventura di Gunther e di sua moglie Christine

Il giro del mondo in 25 anni e 900mila km. L'avventura di Gunther e di sua moglie Christine
Un giro del mondo durato 25 anni, 850mila km attraverso 215 paesi. Protagonisti un uomo, una donna e una Mercedes 4x4 soprannominata Otto. ...

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Un giro del mondo durato 25 anni, 850mila km attraverso 215 paesi. Protagonisti un uomo, una donna e una Mercedes 4x4 soprannominata Otto.




E' finita ad ottobre l'avventura di Gunther Holtorf, tedesco di 77 anni, che nel 1989 aveva deciso di mollare tutto e mettersi in strada. Da 30 anni era manager alla Lufthansa, ma non gli bastava più. Gunther voleva viaggiare, vedere posti nuovi, vivere esperienze fuori dal comune.



Per questo un giorno sceglie la macchina che gli sembra più adatta all'impresa e si mette in viaggio. L'auto è una 4x4 che il visionario tedesco arreda in modo da poter vivere a bordo. Intuizione geniale perché da allora, Gunther non ha più dormito in un letto normale. Prima tappa l'Africa, insieme alla sua terza moglie Beate. Sopravvivono a insetti, malattie e clima avverso, ma non riescono a far sopravvivere il loro matrimonio. Per questo, una volta tornato, Gunther cerca qualcun altro con cui proseguire il suo viaggio. E trova Christine, madre single di 34 anni, che diventa la sua quarta moglie e il suo grande amore. All'inizio decidono di viaggiare per due anni, e invece non tornano più. E' Christine a ribattezzare Otto l'indistruttibile jeep, è ancora Christine ad occuparsi di Gunther attraverso i deserti dell'Africa e gli altipiani del Sud America. Ascoltano musica classica dalla radio di Otto, si nutrono di prodotti locali e dormono dove capita.



Per mantenersi cominciano a disegnare mappe: in particolare quella di Jakarta quando il viaggio arriva a toccare l'Asia. Ma nel 2003, Christine si ammala di tumore ed è costretta a tornare a casa. Ma per niente al mondo permette a Gunther di rinunciare a finire il suo viaggio. Lui continua con il figlio di lei, Martin, e con una foto dell'adorata moglie nell'abitacolo di Otto. «Era un modo per averla sempre in viaggio con me», racconta.



Christine muore nel 2010, senza aver visto il marito concludere l'avventura. Ma anche a quel punto, chi si ferma è perduto: due mesi dopo il funerale, Gunther e Martin ripartono in direzione Sri Lanka, Cina e Corea del Nord. Otto è sempre con loro, riparata mille volte ma ancora in grado di affrontare la strada. E sarà sempre la fedele 4x4, che ora finirà in un museo, a riportarli a Berlino all'inizio di ottobre 2014, quando entrano trionfalmente dalla Porta di Brandeburgo. Per Gunther Holtorf, un viaggio che è durato davvero una vita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero