ROMA - “Uno dei primi episodi risale a molto tempo fa. Mi sabotarono l’auto". A parlare Gabriel Garko, che spiega in un'intervista al "Corriere.it" i problemi...
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Non sono mancate le lettere di minaccia ("Non erano scritte al computer o a macchina ma proprio con le lettere ritagliate dei giornali… come si faceva un tempo! All’inizio non mi arrivavano a casa, ma nell’ufficio di produzione, quindi stavo piuttosto tranquillo, poi una sera è avvenuto il peggio"), e i faccia a faccia: " Ero rientrato tardi, varco il cancello della mia abitazione e all’improvviso degli uomini armati di pale cominciano a battere sugli sportelli, sui vetri per tirarmi fuori. La prima botta era talmente forte che ho pensato a uno sparo di pistola… Sono rimasto intronato per un attimo, poi ho cominciato a fare avanti e indietro per trovare una via di fuga, ero disorientato, non sapevo più neanche io cosa stavo facendo. Sarà stata mezzanotte, mi diressi subito dai carabinieri di zona".
Anche le ammiratrici non sono state da meno: "Una donna mi perseguitava perché voleva un figlio da me e un’altra, una russa, mi ha pedinato fino a poco tempo fa e lo sa perché? Si è fissata che vuole il mio sperma!" Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero