È la famiglia (e la serie) animata più famosa e amata del mondo. Chi può dire, d’altronde, di non essersi mai appassionato alle strampalate vicende di Homer, Marge, Burt,...
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Tra i tanti fan del cartoon sparsi nel pianeta ce n’è qualcuno, però, un po’ più affezionato e, sicuramente, molto più originale degli altri. Questo qualcuno, giusto per dargli un’identità precisa, si chiama Michael Baxter: ha 52 anni, viene da Bacchus Marsh, nei dintorni di Melbourne, Australia, e l’adorazione per le creature di Matt Groening - la sua preferita è Homer - la porta addirittura stampata sulla pelle. E non è solo un modo di dire.
Baxter, che nella quotidianità è anche un amorevole nonno, ha deciso infatti di distinguersi (e di meritare forse la patente di supporter più sfegatato degli “omini gialli” dell’universo) facendosi tatuare sulla schiena, oltre ad alcuni luoghi culto come la taverna di Boe e il mitico divano di casa Simpson, tutti i 203 personaggi del serial. La singolare opera di decorazione gli è costata 130 ore di paziente sottomissione alle mani esperte dell’artista Jade Baxter Smith e ben 8mila euro. Tempo e soldi spesi bene per l’uomo, che si era posto l’obiettivo di sconfiggere l’impresa del neozelandese Lee Weir, il cui primato di 41 tattoo, solo ed esclusivamente raffiguranti l’immancabile Homer, sul braccio sinistro sembrava difficilmente battibile. Sembrava, appunto.
“Il Guinness ha accettato la mia candidatura ma ora ho un sacco di moduli da compilare”, ha raccontato, scherzando, Baxter che poi ha spiegato così il suo “folle” atto d’amore per “I Simpson”: “Sono un grande fan dello show e mi piacciono i tatuaggi. Volevo fare qualcosa di unico, qualcosa che nessuno avesse o pensasse di ottenere”.
Oltre al record, grazie ai suoi numerosissimi tattoo, ora nel destino di Baxter ci potrebbe essere un’altra graditissima sorpresa. In America, patria de “I Simpson”, infatti, è già stata lanciata una campagna per convincere Groening e il produttore James L. Brooks a far comparire l’uomo, sotto forma di cartone animato, in una puntata del cartoon. Riuscisse l'opera di persuasione, Baxter sarebbe costretto a trovare spazio sul suo dorso per un altro personaggio, forse il meno importante della serie ma di certo il più significativo a livello personale: sé stesso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero