Le nozze Franceschini-Di Biase rappresentano la via italiana all’innamoramento in politica. In Francia dovrebbero studiare il caso, loro che, politicamente parlando, stanno...
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LA FRANCIA
Si diceva che le nozze Franceschini-Di Biase rappresentano la via italiana alla nuova passione che sta contagiando la politica. Si innamorano tra loro, i ministri, i deputati, in Francia come in Italia. Si fidanzano. Si sposano. Si lasciano. Tra Eliseo e contigui palazzi del potere, Parigi sembra da qualche anno in piena tempesta erotico-sentimentale. Sarkozy lasciato da Cecilia, la insegue, la riporta a casa, va all’Eliseo, viene mollato e due mesi dopo è già di nuovo “amour fou” per Carla Bruni. Rachida Dati, suo ex ministro della Giustizia, si innamora e diventa mamma inizialmente tacendo col contributo di chi ha messo al mondo la piccola Zohra. Arriva Hollande, annuncia tempi normali ma sin dall’inizio lo tallonano donne chissà perché gelosissime, prima Segolene Royale, poi Valerie Trierweiler. Anche lui, è noto, si innamora molto. L’ultimo caso è Arnaud Montebourg, ex ministro dell’Economia più filo americano che filo Merkel. Costretto alle dimissioni, parte per qualche giorno di vacanza negli USA. Da solo? Ma no. Con la collega di governo Aurelie Filippetti, anche lei ministro dimissionario.
A differenza dell’Italia, in Francia i politici si arrabbiano. Se i giornali li schiaffano in copertina come fossero Michelle Hunzinker e Tomaso Trussardi, chiedono i danni. Arnaud Montebourg, per dire, ha appena denunciato Paris Match per violazione della vita privata: l’hanno messo in cover mentre, a San Francisco, si fa un selfie con Aurelie.
Ma sono loro, i politici, che hanno cominciato per primi. Se usi i media, prima o poi verrai usato. Prendessero esempio dalla via italiana alla passione sentimental-politica. Dopo quel che si è visto in questi anni, uno che si innamora e si risposa non fa notizia. Se fa le cose perbenino. Dario Franceschini si è separato dopo ventiquattro anni di matrimonio, si è innamorato di una trentenne che con lui condivide interessi e passioni («una compagna» si sarebbe detto ai tempi di “La Terrazza” di Scola), l’ha presentata ufficialmente sul red carpet di Cannes e ieri l’ha sposata. Senza che la loro vita discreta fosse scalfita. Del resto, l’Italia è il Paese della commedia all’italiana e della canzone sentimentale, mica del dramma. Raccontano che ieri, dopo numerosi brindisi e il taglio della torta, anche il più cinico dei politici invitati alle nozze si sia intenerito. E’ successo quando i sardi parenti della sposa hanno intonato il canto “No potho reposare”, storia di un emigrato lontano dalla sua terra e dalla sua amata. Forse, però, è stata autocommozione, piangendo, più che al canto pensavano alla dannata eventualità di una nuova campagna elettorale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero