Era diventato la mascotte dell'Università Northwest A&F della contea di Yanglin, in Cina. Almeno finché il rettorato non ha deciso di farlo fuori. ...
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Casper, un simpatico randagio bianco, aveva l'abitudine di assistere alle lezioni insieme agli studenti. Entrava, si sedeva trai banchi e ascoltava in silenzio. Il cane, diventato ormai una star locale dopo varie apparizioni sui social e sui giornali, aveva una spiccata preferenza per le lezioni di inglese e matematica, dove le sedie erano abbastanza comode da potersi sdraiare.
Purtroppo, la sua carriera universitaria è stata di breve durata: il corpo del cagnolino è stato ritrovato senza vita qualche giorno fa in un cestino sul campus. Casper è stato avvelenato dai funzionari di facoltà perché metteva a repentaglio il buon nome dell'Università, e buttato nella spazzatura senza tante cerimonie.
Il ritrovamento ha provocato una rivolta tra gli studenti: sotto choc per la soppressione del cucciolo ora accusano l'Università di averlo ucciso a sangue freddo. «Siamo tristi e arrabbiati - spiega Xiao Wang, studente di 23 anni - non era necessario uccidere Casper, stava seduto insieme a noi a lezione senza dare fastidio a nessuno, non era una minaccia. Il rettorato aveva solo paura di fare una figura poco professionale». La pensa come lui anche la maggior parte dei suoi compagni. «Nessuno si è mai lamentato della sua presenza, nemmeno i professori - dice Xiong Hou, 21enne - anzi Casper aveva anche una buona influenza sulle persone».
Dal canto suo, il rettorato si difende, facendo presente che i randagi creano disordine sul campus e non possono essere tollerati perché costituiscono una minaccia per studenti e professori. «Se dovessero mordere qualcuno la responsabilità sarebbe dell'Università stessa», sottolineano i funzionari. Ma alla fine è successo il contrario: l'Università ora viene ritenuta responsabile dalla soppressione di Casper. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero