Un anno, 365 giorni, una buona azione al giorno. E' la sfida che si è lanciato il primo gennaio dell'anno scorso Luke Cameron, 26enne di Cheltenham, Inghilterra. E che ha...
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Luke non è tipo da buoni propositi di inizio anno che finiscono nel dimenticatoio nell'arco di qualche settimana, anche se, tuttavia, è nato proprio in Inghilterra, nel 1908, il movimento dello scoutismo che assegna a ogni associato la missione di compiere una buona azione al giorno, e per tutta la vita, non solo per un anno.
All'alba del 2014, ad ogni modo, Luke ha deciso, complice la morte di una cara amica di famiglia, che avrebbe impiegato l'anno a rendere il mondo un posto migliore, e così ha fatto, documentando il tutto online sulla pagina Facebook "The Good Deed Diary", che oggi conta oltre 12mila followers.
Una buona azione al giorno, dalle più piccole alle più sostanziose (e dispendiose). Chiunque lo ha incontrato sul proprio cammino ha sempre rimediato un aiuto, una parola gentile, qualche spicciolo se avava bisogno. Luke ha cominciato il primo gennaio semplicemente augurando un felice anno nuovo alla prima sconosciuta che ha incrociato la sua strada. E da lì non si è più fermato. Che fosse una caramella per i colleghi, un dolce per i familiari o un pasto pagato da Mac Donald al cliente dopo di lui, non è passato giorno che Luke non avesse un pensiero gentile per il prossimo. In tutto, tra donazioni e aiuti vari, ha speso oltre 3000 sterline, cifra non indifferente per un commesso part time in un negozio di abbigliamento.
«L'ispirazione me l'ha data Maura, una nostra amica di famiglia morta di cancro - racconta, ancora commosso dai ricordi - non passava giorno senza che aiutasse gli altri. Al suo funerale c'erano 4000 persone e tutte sono rimaste in fila per 3 ore per riuscire a darle l'ultimo saluto». Così, Luke ha deciso che nel suo piccolo poteva (e doveva) fare qualcosa anche lui.
C'è stata quella volta che ha lasciato dei soldi nella macchinetta del caffè per regalare uno snack alla persona che si sarebbe servita dopo di lui. E quella volta in cui ha donato il sangue e aiutato la British Heart Foundation. Quella volta che ha comprato da mangiare a due senzatetto e quella volta che ha regalato degli spicci a una signora che non aveva monete per il parchimetro. E, siccome la gentilezza porta solo cose buone, Luke ha recentemente vinto il concorso per il «Più bel lavoro dell'Inghilterra» ed è stato nominato Manager filantropo nazionale: abbandonerà il negozio e girerà l'Inghilterra per tutto il 2015 per assistere 45 diverse organizzazioni caritative.
«Aiutare la gente ti aiuta proprio a cambiare prospettiva di vita - spiega Luke - ovviamente ho avuto anch'io i miei detrattori: molti pensavano che facessi tutto ciò per avere qualcosa in cambio, ma non è così. L'ho fatto solo come esperimento sociale: volevo vedere come, aiutando gli altri, si potesse aiutare anche sè stessi». Da commesso a manager nazionale e con migliaia di sterline raccolte attraverso il web per aiutare gli altri, è ufficiale: l'esperimento è riuscito.
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Il Messaggero