Per anni ha dovuto convivere con l'ondata di bullismo che si è abbattuta su di lei. Per anni la scuola è stato il luogo dove subire insulti e prese in giro, il luogo della...
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Shelley di Walsall, nel West Midlands, è nata con una serie di macchie rosse sparse su tutto il corpo dovute all'eczema, una reazione dermatologica infiammatoria pruriginosa e non contagiosa. Per anni i medici le hanno ripetuto che con lo sviluppo la situazione sarebbe migliorata ma con il passare del tempo la malattia sembrava non retrocedere di un passo. E se negli anni della scuola elementare è riuscita a convivere con la sua condizione, l'ingresso al liceo è stato un vero e proprio disastro: molti compagni di scuola la evitavano pensando che la malattia fosse contagiosa e hanno iniziato a chiamarla “pelle di serpente”.
«È stato terribile – ha raccontato Shelley – la mia pelle era appiccicosa e non potevo tenere i capelli lunghi perché rimanevano attaccati al collo a causa dell'eczema. Avevo piaghe sulle braccia e sulle mani. Mia madre mi fasciava le mani la notte per evitare che mi graffiassi. Ancora oggi continuo a dormire con i guanti perché è diventata un'abitudine difficile da estirpare». Per anni la ragazza è andata a scuola con magliette a maniche lunghe, anche d'estate, per evitare che gli altri la fissassero ed era costretta ad andare in infermeria più volte al giorno per far applicare delle creme che alleviassero il bruciore e il prurito.
«Avevo smesso di mangiare – ha ricordato Shelley – ero diventata così magra che mi chiamavano “l'anoressica”. Non avevo amici e gli insulti non li potrò mai dimenticare. Ho anche pensato di farmi del male, di farla finita. Non ce la facevo più».
Allo sconforto per la condizione di solitudine, si sommava la disperazione per non riuscire a trovare un “prodotto delle meraviglie” che potesse aiutarla a lenire la sua pelle irritata. «Ho provato tantissime creme e speso una fortuna. All'inizio sembravano funzionare, poi la pelle si abituava e perdevano la loro efficacia». Solo in tarda adolescenza ciò che le avevano annunciato i medici ha iniziato ad avverarsi: la malattia stava arrestando la sua corsa e lentamente le macchie rosse hanno iniziato a scomparire. Poi è arrivato l'amore di Dean Williams e Shelley ha iniziato a recuperare fiducia in se stessa: sotto la pelle squamata, dietro quel sorriso timido e impacciato si era sempre nascosta una reginetta di bellezza in attesa di sbocciare e di mostrarsi al mondo. E così Shelley, incoraggiata dal fidanzato e dai genitori, si è iscritta a un concorso di bellezza e ha vinto la corona di Miss Black Country, diventando una delle protagoniste di Miss Inghilterra. Adesso sorride alla vita, malattia e bulli sono un capitolo chiuso per sempre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero