Voleva riprendersi casa, la sua casa, ed è finito indagato per violazione di domicilio. È diventato un ”affaire”, in bilico tra il gossip e il giudiziario, la guerra tra...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per il sostituto procuratore Giuseppe Bianco, titolare del fascicolo, che ha appena proceduto alla notifica, «Cecchi Gori, al fine di esercitare il ritenuto diritto di abitare in via esclusiva nell'immobile, sito in via Platone, quarto piano, anziché fare ricorso al giudice, vi si introduceva clandestinamente provvedendo a sostituire la serratura precedente in modo da impedire alla Rusic, titolare del possesso esclusivo fino ad allora, di accedervi a sua volta».
L'ISPEZIONE
Il magistrato si è mosso anche su un altro fronte: dopo aver chiesto il sequestro dell'attico, la cui decisione è al vaglio del gip, ha disposto e fatto eseguire nella mattinata di ieri un'ispezione dell'appartamento, per censirne mobilio e arredi. Il blitz di Cecchi Gori risale alla mattina dell'8 giugno. Al suo fianco un fabbro e il legale di fiducia. La serratura viene cambiata ma la porta non si apre: in casa sono ospiti alcuni parenti della Rusic che impediscono l'accesso. L'imprenditore chiede l'intervento della forza pubblica. La porta viene forzata e tutti i presenti identificati. La serata finisce in caserma. La Rusic, in quel momento a Miami, per niente convinta di voler restituire l'appartamento all'ex marito, lo denuncia per violazione di domicilio. Non solo: vuole indietro 400.000 euro che, in base a una sentenza, deve riscuotere dal 2006. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero