Addio a filari di uva nelle campagne d’ogni dove. A New York d’ora in poi la vendemmia si farà fra i grattacieli. Anzi, per l’esattezza sopra uno di loro,...
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«L'idea è nata dal fatto che volevo vivere qui, volevo vivere a Brooklyn - ha ammesso Shomaker - Ho frequentato un corso di vino e il mio pensiero era: come applicare la viticoltura, la gestione dei vigneti, capacità che ho appreso, e applicarle alla nuova divisione dell'agricoltura urbana, che noi chiamiamo viticoltura urbana. Preferiamo concentrarci maggiormente sulla gestione dei micro e macro-nutrienti per la terra, sulla gestione idrica e sulle migliori pratiche tradizionali per i nostri vitigni».
Un azzardo? Non proprio a sentire Tali Dalbaha, sommelier della Society of America secondo il quale anche in un ambiente non naturale «si possono far crescere le viti, se ne può ricavare vino. Nel momento in cui si coglie il grappolo, il processo sta avvenendo». Staremo a vedere, anzi a degustare le attese bottiglie, pronti ad alzare i bicchieri molto in alto, fino al ventesimo piano e oltre
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Il Messaggero