Usa, si incontrano grazie ad un trapianto di rene: scocca la scintilla tra malato e donatrice

Danny Robinson e Ashley McIntyre
Essere fatti l'uno per l'altro non è solo una questione di chimica, ma anche di biologia, come nel caso di Ashley McIntyre e Danny Robinson di Louisville, Kentucky. ...

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Essere fatti l'uno per l'altro non è solo una questione di chimica, ma anche di biologia, come nel caso di Ashley McIntyre e Danny Robinson di Louisville, Kentucky.


Lui è un 25 enne, in dialisi da qualche anno, lei una donatrice di rene inconsapevole, entrambi erano dei perfetti sconosciuti fino a poco tempo fa. Galeotta fu l'operazione, domani festeggeranno il loro primo San Valentino insieme: «Non avrei mai immaginato che potesse accadere una cosa del genere, nemmeno fra un milione di anni, è stata una girandola di emozioni» racconta la McIntyre non nascondendo l'emozione, mentre tiene le sue mani fra quelle di Robinson, nel loro appartamento di Jeffersontown. «È tutto pazzesco. Penso sia un piano di Dio».



Persino gli esperti di trapianti dell'università del Kentucky sono stupiti dalla storia d'amore unica e indescrivibile della coppia. Tralasciando il romanticismo, solo l'1 per cento dei donatori di rene sono dei perfetti estranei a chi deve ricevere l'organo, dice il dottor Todd Maynard, coordinatore del reparto trapianti alla Kentucky University. I dati relativi al Kentucky hanno dimostrato come su 135 trapianti di rene, solo 33 hanno coinvolto donatori viventi. E con più di 100.000 americani in attesa di un trapianto di rene, la storia di Ashley e Danny potrebbe ispirare altra gente a donare i propri organi.



«So che non tutti hanno la possibilità di donare gli organi – dice la McIntyre – ma è qualcosa a cui pensare. E anche se non può essere un opzione per l'oggi, la gente può firmare il proprio testamento biologico e donare in futuro. È un gesto di umanità, qualcosa che può cambiare la vita a un'altra persona». Ashley era venuta a conoscenza della situazione di Danny dalla madre, Kim McIntyre che ha ascoltato l'appello della mamma di Danny alla radio pubblica, alla ricerca di un donatore per il figlio, intorno alla metà di Gennaio dell'anno scorso.



Robinson soffriva dall'età di 16 anni di una lgA nefropatia, che causa un'infiammazione che gradualmente danneggia le funzioni renali: «Facevo la dialisi tre volte a settimana per quattro ore al giorno – ricorda Danny, elettricista – purtroppo nessuno nei parenti che si erano offerti di donarmi un rene era compatibile, così ho aspettato due anni nella lista d'attesa».



Così, Ashley McIntyre, colpita anche dal fatto che Danny fosse orfano di padre a causa di un cancro devastante, si è messa in contatto con il programma trapianti dell'Università del Kentucky. Dopo una serie di test le corrispondenze dei test pre-trapianto iniziavano a moltiplicarsi: «Ero abbastanza compatibile, ma non perfettamente compatibile. Purtroppo accade solo una volta su 100.000». In realtà a essere perfettamente compatibili erano le loro personalità, sebbene non si fossero ancora mai incontrati. Una volta che la procedura era stata messa in sicurezza dai dottori i due ragazzi, insieme con le famiglie, si sono incontrati in un ristorante vicino l'università.



«Ci siamo piaciuti immediatamente – ha detto Ashley – mi hanno detto che sarei sempre stata parte della loro famiglia». Dopo un paio di mesi di contatti telefonici, arriva il momento dell'operazione, programmata per Aprile: l'operazione è stata un successo, nessun rigetto. La loro giovane età, come ha confermato il dottor Shah, il chirurgo che si è occupato dell'operazione, avrebbe garantito un completo recupero, una progressiva normalizzazione delle abitudini e una regolare prospettiva di vita.



Appena usciti dall'ospedale, con il rene di Ashley nel corpo di Danny, i due hanno iniziato a vedersi regolarmente trasformando la loro relazione in un'autentica storia d'amore, culminata nella proposta di matrimonio, giunta a Natale, con lei già incinta della piccola Berkli. Di lì il trasferimento nella casa di Jeffersontown dove attualmente vivono: che dire, due cuori, due reni e una capanna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero