«Syd Barrett aveva la sindrome di Asperger», la rivelazione di due studiosi italiani

Syd Barrett in una delle sue ultime foto (ilmessaggero.it)
Sul suo addio alla band e sul suo inarrestabile declino i suoi amici e compagni di avventure scrissero anche una canzone, la bellissima “Wish You Were ...

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Sul suo addio alla band e sul suo inarrestabile declino i suoi amici e compagni di avventure scrissero anche una canzone, la bellissima “Wish You Were


Here”. Di quell’abbandono (o cacciata) lontano quasi cinquant’anni hanno parlato in tanti, anche al di fuori del gruppo, e il pensiero di molti è che fu dovuto a un grave cedimento mentale e fisico causato dall’abuso di droghe e LSD. Adesso, invece, a rimescolare le carte sulle condizioni di salute di Syd Barrett, il geniale fondatore dei “Pink Floyd” deceduto sessantenne nel 2006 e ritiratosi a vita privata nel 1970, due anni dopo essere uscito dal leggendario complesso inglese, e, indirettamente, sul suo commiato, è un’indagine condotta da due italiani, il presidente di “Peter Pan Onlus” Mario Campanella e la psichiatra Donatella Marazziti. Secondo la loro teoria, consultabile a giugno negli “Archives of Psichiatry”, Barret avrebbe sofferto della sindrome di Asperger.



“Gli studi che abbiamo condotto fanno propendere decisamente per un Asperger a basso funzionamento, una patologia dello spettro autistico che può portare a ritiro sociale - si legge nell’anticipazione concessa dagli autori della ricerca ad “Adnkronos Salute” -. “L'esame di review clinico sull'uomo che ispirò straordinari successi come “Whish You Where Here” e “Shine on You Crazy Diamond” parla di stereotipie, andatura storicamente ondeggiante nel passo, repulsione rispetto alla luce, introiezione massima. Tutti segni di alcune forme di Asperger un mondo variegato nel quale, è opportuno precisarlo, esistono tantissime condizioni compatibili con la normalità”.



Campanella e Marazziti tendono quindi ad escludere che il musicista fosse schizofrenico, ipotesi spesso avanzata in passato. “L’ipotesi schizofrenica è smentita dalla ricostruzione storica della vita di Barrett: non fu mai ricoverato, come invece venne sostenuto per tanti anni, né vi sono mai state prove di fenomeni deliranti o allucinatori, al netto di quelle che produssero l'alto consumo di mescalina e Lsd. Barrett fu portato due volte in vista da Roger Waters, altro musicista del gruppo, dallo psichiatra scozzese Ronald D.Laing, che non seppe formulare una diagnosi certa”.



A far pensare alla sindrome di Asperger, invece, ci sarebbe probabilmente anche la tempistica dell’addio di Barrett, giunto proprio “prima del grande successo mondiale” che avrebbe portato i “Pink Floyd, di cui, per tre anni e tra mille problemi e contrasti, fu chitarrista e leader, a vendere oltre 600 milioni di dischi nel mondo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero