Quei fari che illuminano le giornate della sua famiglia tra qualche tempo perderanno la loro luce. Potrebbero passare cinque o sette anni ma per i dottori la diagnosi rimane...
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A Lizzy è stata diagnosticata una ipoacusia bilaterale più di un anno fa ma i risultati degli esami più comuni che si effettuano per valutare la perdita dell'udito erano risultati negativi. Fu così che i medici chiesero ai genitori di sottoporre la bimba a una serie di test genetici. Ma in un primo momento i due, cercando di risparmiare alla piccola ulteriori stress, hanno rifiutato la richiesta dei dottori. Solo da qualche tempo hanno deciso di scandagliare a fondo la situazione della figlia, alla quale è stata diagnosticata la sindrome di Usher di tipo 2, una malattia genetica che causa una progressiva perdita dell'udito e della vista e può portare in ultima istanza alla cecità.
«Se non ci avessero spinto a fare i test genetici, non avremmo mai saputo quello che succederà a Lizzy – ha detto Steve, il papà - Allora sarebbe stato troppo tardi. Stavamo commettendo il più grande errore della nostra vita e adesso spero che la nostra storia aiuti le altre famiglie a organizzare qualcosa per i loro bambini». Steve e Christine hanno compilato una lista di posti e di esperienze da far vivere alla piccola che ancora non sa quale sarà il suo futuro: tra i luoghi da vedere ci sono il Gran Canyon, le cascate del Niagara, Yellowstone e l'Alaska per ammirare l'aurora boreale.
Ma l'elenco comprende anche ammirare il cielo di notte, prendere lucciole e incantarsi davanti a un'alba e a un tramonto. La prima tappa è stata l'osservatorio in Ohio da dove Lizzy ha potuto guardare le stelle con il telescopio. Finché la luce dei suoi occhi sarà viva, Steve e Christine non si fermeranno: c'è un mondo da vedere e una bimba di cinque anni da stupire ancora.
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Il Messaggero